Fas e Statuto siciliano, gli strani conteggi dell’assessore Bianchi

Forse siamo un po’ testardi, ma noi le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, non ci convincono affatto. Anche ciò che ha detto oggi in conferenza stampa, a Palermo, nella Sala ‘Giuseppe Alessi’ di Palazzo d’Orleans, è solo una mezza verità, che non sappiamo se definire da realpolitik o di comodo. Proviamo a ragionale sulle cifre.

L’assessore Bianchi ha detto che il provvedimento di riconoscimento dell’articolo 37 dello Statuto “è un segnale importante di interesse da parte dello Stato centrale nei confronti di una Regione come la nostra che ha avviato un cammino virtuoso”.

In questo provvedimento, ha aggiunto l’assessore (prendiamo queste dichiarazioni dal quotidiano on line Live Sicilia), “non c’è solo il riconoscimento dell’articolo 37, ma anche la possibilità di utilizzare i Fondi Fas, che ci consente di essere un po’ più tranquilli in vista della chiusura del bilancio. Adesso dovremo indicare da dove si prendono le risorse e cosa andremo a finanziare. E’ il primo passo di una strategia più ampia, che coinvolge anche altre Regioni meridionali. Noi li utilizzeremo soprattutto per il trasporto pubblico e per rispondere ad alcuni debiti pregressi. Sul Fas non abbiamo definanziato nessuna opera”.

Prima considerazione. Come l’assessore Bianchi sa, i Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) sono già nostri. Il Governo nazionale del signor Mario Monti – il peggiore Governo della storia della Repubblica italiana – non ci sta facendo alcuna concessione. I Fas sono normati da una legge dello Stato. E’ il Governo nazionale che se li è tenuti abusivamente

Ricordiamo sempre all’assessore Bianchi che i Fondi per le aree sottoutilizzate sono risorse nazionali aggiuntive rispetto all’intervento dello Stato e della Regione. Risorse che la Sicilia dovrebbe utilizzare
per gli investimenti, cioè per realizzare infrastrutture.

Invece apprendiamo dall’assessore Bianchi che questi 400 milioni di euro – a tanto ammonta questa ‘gentile concessione’ del Governo Monti – verranno utilizzati per la spesa corrente: trasporto su gomma, trasporti via mare e altro ancora.

Non solo. Il Governo nazionale sta togliendo al bilancio della Regione siciliana 800 milioni di euro per i Fiscal Compact. Una vergogna. Un prelievo abusivo alle già magre ‘casse’ della Regione per andare a foraggiare le banche e la finanza speculativa e ladra dell’Unione Europea. Uno schifo. Ennesima ingiustizia di una pessima Unione Europea che specula e massacra i cittadini europei. Su questo l’assessore Bianchi non parla. Forse perché, anche lui, è un ‘europeista’ come Mario Monti?

Dunque, assessore Bianchi: lo Stato si prende 800 milioni dal nostro bilancio e ci ‘concede’ 400 milioni che sono già nostri. Un doppio raggiro ai danni della Sicilia. Perché con il suo avallo ci accingiamo ad utilizzare 400 milioni del Fas non come fondi che si aggiungono a quelli della Regione, ma che si sostituiscono, in parte, ai fondi della Regione (in parte perché con questo raggiro la Regione perde 400 milioni di euro).

E’ semplicemente incredibile che noi dobbiamo ricordare queste cose all’assessore Bianchi che viene dallo Svimez: organismo che si occupa del Mezzogiorno d’Italia e che, da anni, denuncia che quel poco di intervento straordinario che è rimasto in favore del Sud del nostro Paese è ormai sostitutivo rispetto a quello dello Stato e non aggiuntivo, come invece dovrebbe essere.

Che fa, adesso, assessore Bianchi, nega anche questo?

Andiamo all’articolo 37 dello Statuto. “Noi non siano andati a Roma a chiedere soldi – ha detto sempre oggi l’assessore Bianchi – ma il riconoscimento dello Statuto e abbiamo chiesto un’assunzione di responsabilità. L’articolo 37 porterà benefici finanziari in futuro. La dimensione finanziaria è stata fatta dal Ministero. Questo articolo valeva mediamente circa 200 milioni di euro (supponiamo all’anno ndr). Dalle ultime stime del dipartimento delle Politiche fiscali ammonta a circa 50 milioni. Per il 2013 ci sarà solo qualche intervento compensativo, attraverso una riduzione delle uscite della Regione”.

Scusi, assessore Bianchi, ma ‘sti conti da dove li tira fuori? Lei si fida del Governo Monti? Noi no. Perché questi conteggi li ha fatti fare al Ministero? Non ci sono, in Sicilia, persone in grado di ‘masticare’ un po’ di aritmetica? Si sbaglia. Anche negli uffici dell’assessorato all’Economia ci sono professionalità che questi conti li sanno fare.

La storia dei 50 milioni di euro non ci convince proprio. E’ un tentativo maldestro per non raccontare la verità dei numeri. E sa perché? Perché l’anno scorso, quando al bilancio della Regione sono venute a mancare le imposte del Banco di Sicilia (i furbi di Unicredit hanno portato la sede sociale della ex banca siciliana nel Nord Italia: loro sì che lo conoscono lo Statuto siciliano…), dallo stesso bilancio sono state conteggiate 300 milioni di euro circa di entrate in meno.

Oggi arriva lei, ci viene a dire che applicheremo l’articolo 37 dello Statuto, facendo pagare le imposte in Sicilia a tutte le imprese con stabilimenti nell’Isola e sede sociale fuori, per incassare solo 50 milioni di euro. Ma come: va via il solo Banco di Sicilia e si porta nel Centro Nord Italia 300 milioni di euro e ora che tutte le imprese del Centro Nord Italia che operano nell’Isola pagheranno le imposte alla Regione incasseremo solo 50 milioni di euro? Non le sembra un po’ strano?

Assessore Bianchi: lei e i suoi amici del Governo Monti pensate veramente che tutte le intelligenze siano a Roma, mentre in Sicilia sarebbero tutti dei cretini? Guardi che non è così. Anche noi – non con la sua grande intelligenza, ovviamente – qualche cosa riusciamo a capirla: e infatti abbiamo già da tempo capito di che pasta è fatto lei: la stessa pasta del Governo Monti.

 

 

 

Giulio Ambrosetti

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