Farmacia: Recca, c’è posta per te

 Mentre stamattina, nelle aule del Tribunale di Catania, avviene la nomina dei periti delle parti in causa per la prima indagine del caso Farmacia – allo scopo di verificare l’ipotesi di disastro ambientale e gestione di rifiuti non autorizzata – gli studenti della facoltà hanno presentato un documento all’Amministrazione Centrale. Protocollato pochi minuti fa, il documento redatto durante l’assemblea dello scorso 18 dicembre, verrà inoltrato in giornata al rettore Antonio Recca. Con questa richiesta formale gli studenti chiedono di trovare una soluzione ad alcune carenze didattiche, come gli esami che si svolgono nei corridoi, e regolarizzare delle situazioni anomale, come il proseguimento dei lavori per la costruzione di una nuova struttura proprio accanto al sequestrato edificio 2. “Siamo fiduciosi in una riposta del Rettore, magari entro fine mese. Abbiamo espresso delle richeste basilari per la vita di uno studente, diritti per cui paghiamo le tasse“, dice Francesco Marino, studente di Farmacia e membro del Collettivo La Tarantola.

Ecco il testo del documento:

Gli studenti della Facoltà di Farmacia, riunitisi in assemblea il 18 dicembre 2008, hanno evidenziato come i recenti fatti derivanti dal sequestro dell’Edificio 2 della Cittadella Universitaria, abbiano inflitto un duro colpo alla validità della offerta didattica e della eccellenza della ricerca.

Questi aspetti si ripercuoteranno in modo negativo sul futuro dei docenti, del personale tecnico amministrativo e degli studenti della Facoltà di Farmacia. In una Facoltà dalla forte vocazione sperimentale, la mancanza di un adeguato percorso didattico di laboratorio rappresenta il peggiore biglietto da visita che un laureato possa presentare ad un’azienda o ente. Agli studenti viene larvatamente detto di stare tranquilli e si parla di innovazione, ma manca un dialogo aperto, serio ed informativo; manca un rapporto diretto con gli studenti, a tutti i livelli, che si sentono , come sempre, solo strumenti e portatori di denaro e non risorse per l’oggi e per il domani e quindi compagni di viaggio.

Esiste poi un evidente danno di immagine a carico di noi studenti, causato dall’attenzione mediatica all’inchiesta giudiziaria in corso, che ci ha posti tra i corresponsabili, di quello che viene definito ancor prima di essere dimostrato,  “malcostume della Facoltà”. Siamo stati accusati di omertà ed inerzia e di non aver saputo reagire o denunciare alcune condotte, come se gli studenti avessero la reale possibilità di poter partecipare ai processi decisionali delle Facoltà, a parte l’inconsistente, per la qualità e quantità, rappresentanza studentesca, ormai controllata da beceri meccanismi d’interesse partitico.

Sì, perchè desideriamo dirlo e ribadirlo: con i docenti non ci sono rapporti di fiducia ma di sudditanza.

Come studenti esprimiamo la massima collaborazione e capiamo bene come in una tale situazione “anomala” serva la massima disponibilità da parte di tutte le componenti coinvolte, però siamo anche fortemente decisi nel richiedere ciò per cui abbiamo investito sul nostro futuro.Dopo due mesi dal sequestro, sono pochi e stonati i segnali fatti pervenire dagli organi della Facoltà e dall’Amministrazione Centrale d’Ateneo.

Per quanto detto, gli studenti della Facoltà di Farmacia

CHIEDONO
al Sig. Preside della Facoltà

  • il ripristino di uno spazio da adibire ad aula studio e biblioteca;
  • il rispetto, da parti dei docenti, delle date e degli orari di lezione, esami e ricevimento ed anche la costituzione di una commissione di Facoltà paritetica ( docenti studenti) con il compito di vigilare sulla didattica, che evidenzi e dia risoluzione alle carenze che, seppur meno gravi delle attuali, si sono sempre evidenziate;
  • un dibattito aperto sulle schede di valutazione docenti che negli ultimi anni ,nella nostra Facoltà, non sono servite a nulla e non sono state mai considerate o commentate;
  • il potenziamento del sito ufficiale di Facoltà, www.fdf.unict.it, garantendo il download degli appunti delle lezioni, la presenza di un calendario degli argomenti trattati durante i corsi, una bacheca online attraverso la quale sia possibile informarsi tempestivamente di cambiamenti rispetto alle attività già calendarizzate, e poter prenotare gli esami;
  • la possibilità di usufruire, ipso iure, di appelli straordinari mensili per studenti ripetenti, fuoricorso e lavoratori, nonché di un incremento nel numero degli appelli ordinari;
  • lo svolgimento degli esami in un luogo consono a questa funzione, al contrario di quanto accaduto finora;
  • il convogliamento del fondo di 100.000,00 € stanziato dal Magnifico Rettore per lo svolgimento delle tesi di laurea all’estero, in strutture locali pubbliche o private poiché, in base all’elevato numero dei tesisti, tale cifra può ricoprire solo una minima parte delle spese per il percorso di tesi all’estero di ogni singolo studente. Chiediamo inoltre che la scelta di chi può e/o desidera andare all’estero o in Italia fuori sede per tesi sperimentale, sia trasparente e quindi organizzata dalla presidenza di Facoltà secondo criteri condivisi anche dagli studenti.

al Magnifico Rettore:
CHIEDONO

  • l’esenzione dal pagamento della seconda e terza rata delle tasse universitarie, in considerazione del danno d’immagine creato dal sequestro della Facoltà, della ridotta attività di laboratorio, dallo sbandamento subito per le tesi sperimentali, del blocco ( temporaneo) delle lezioni e del disagio che la diversa dislocazione di queste ha creato;
  • l’assegnazione di una sede per la didattica in cui vi sia una bacheca informativa, l’aula studio che è anche centro di aggregazione ed il posto per la riunione della commissione paritetica;
  • screening medici per tutti gli studenti che ne facciano richiesta;
  • di rendere pubblico un dossier contenente i risultati di controlli, monitoraggi, mappature effettuate in tutti i locali della Cittadella, certificanti adeguati standard di sicurezza;
  • di fermare i lavori delle aule e dei laboratori che sono in costruzione di fronte all’Edificio 2 sino a quando non ci saranno i pronunciamenti della magistratura sulle motivazioni che hanno portato al sequestro dello stesso. Questi spazi saranno molto utili per gli studenti e la Facoltà, ma non si capisce perchè l’Edificio 2 è sequestrato e a 10 metri gli operai continuano a lavorare e scavare. Riteniamo che sia corretto attendere risposte certe e rassicuranti;
  • che si faccia carico in modo ancor più deciso, rispetto a quanto già fatto, dei disagi che tutto il personale dell’Edificio 2 e gli studenti, non solo della Facoltà di Farmacia, stanno vivendo;
  • che possa in qualche modo vigilare sulle insufficienze e inapropriatezze di coloro che ricoprono cariche istituzionali.

GLI STUDENTI DELLA FACOLTA’ DI FARMACIA CHE HANNO PARTECIPATO ALL’ASSEMBLEA RINGRAZIANO PER L’ATTENZIONE RICEVUTA, FIDUCIOSI CHE LE LORO RICHIESTE NON SARANNO DELUSE, E CHE CI SARA’ UN CONFRONTO DIRETTO E TRASPARENTE CON LE AUTORITA’.

Federica Motta

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