Ieri mattina i Carabinieri di Catania hanno eseguito il parziale dissequestro dell’edificio 2 della Cittadella Universitaria, a cui erano stati posti i sigilli lo scorso otto novembre.
La richiesta era stata presentata dal legale dell’Università di Catania, Guido Ziccone, a seguito dei risultati emersi dall’incidente probatorio che sembrerebbero escludere l’ipotesi di attuale rischio per la salute, almeno nelle parti superiori della struttura. Si tratta di analisi ambientali, a cui ancora vanno aggiunti i rilevamenti del sottuosolo e delle falde acquifere.
Ulteriori accertamenti che dovrebbero concludersi a brave, se verrà rispettata la scadenza di 120 giorni, stabilita a partire dal 12 febbraio.
Nuovamente agibili saranno il piano terra, il primo, il secondo e il terzo piano, sedi di diversi dipartimenti e uffici dei docenti. “I locali esaminati dai periti sarebbero fruibili in condizioni di assoluta sicurezza ambientale”, sono le parole di Ziccone. “Allo stato attuale non esistono sostanziali diversità tra l’aria ambiente della città di Catania e quella all’interno dei locali della palazzina universitaria oggetto del monitoraggio”, sono le dichiarazioni dei periti nominati dal Giudice Antonio Fallone che, dopo un iniziale parere negativo al dissequestro, ha poi dato il suo assenso.
Al Gip aveva risposto il rettore Antonino Recca, sottolineando la necessità di fare procedere le indagini “ma senza mantenere lo stato di grave disagio in cui attualmente versano studenti, professori e impiegati”. Il giudice Fallone però precisa che sarebbe ancora prematuro togliere i sigilli anche ai laboratori, “per i quali rimare la necessità di svolgere indagini nel seminterrato dell’edificio”.
Perplessità da parte di molti studenti. Il comitato studentesco formatosi a seguito del ‘caso Farmacia’ si riunirà all’inizio della settimana prossima per discutere l’attuale stato delle cose. L’intenzione dei ragazzi è quella di indire una conferenza stampa allo scopo di far chiarezza su quest’ultimo provvedimento. “La magistratura si è di certo assunta una grande responsabilità togliendo i sigilli a Farmacia” commenta Francesco Marino, membro del comitato, rifacendosi alle iniziali ipotesi di disastro ambientale e gestione di rifiuti non autorizzata per le quali l’edificio 2 era appunto stato chiuso. “Se esiste ancora una situazione di sospetto non accertato e da verificarsi riguardo le aule ospitanti i laboratori, di certo non torneremo a frequentare quei luoghi con la dovuta serenità”, continua.
Allarmi, paure, dubbi e sospetti a parte, gli studenti potranno adesso tornare ad occupare corridoi ed aule del tanto temuto edificio, dopo essere stati per mesi ospiti delle altre facoltà della Cittadella. Ma le indagini e gli accertamenti proseguiranno sul sottosuolo, le acque e soprattutto i discussi laboratori, necessari allo svolgimento di analisi e ricerca farmacologica, al momento non ancora utilizzabili.
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