Proponeva l’affare. Uno degli ultimi modelli di cellulare, completo di scatola e relativo imballo con batteria e cavi, in perfette condizioni e pronto per essere acquistato a poco più della metà del prezzo di mercato. Una ghiotta occasione da pagare in contanti, senza esitare. Che ha incuriosito un carabiniere libero dal servizio, insospettito dall’accento “forestiero” del venditore. Così, dopo aver chiamato i colleghi della stazione di Prizzi, ha deciso di identificare l’uomo originario di Carini. I controlli svelano la truffa: telefoni cellulari contraffatti.
Quattro fedeli riproduzioni di Samsung Galaxy S5, complete di scatole e batterie con loghi identici agli originali e software Android clonato. Ma nei cellulari non erano presenti alcune applicazioni esclusive della casa coreana. Inoltre il codice Imei che si trovava nel sistema operativo di ogni telefono non corrispondeva a quello riportato nel vano porta batteria. Per V.C., 35 anni, con precedenti di polizia, è così scattata la denuncia per vendita di prodotti industriali con segni contraffatti. I telefoni sono stati posti sotto sequestro.
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