Falcone revoca il simbolo, i consiglieri lo disconoscono In Forza Italia a Paternò lite a colpi di lettere pubbliche

Terremoto all’interno di Forza Italia a Paternò. Il commissario provinciale Marco Falcone ha azzerato il gruppo consiliare forzista, composto da Guido Condorelli, capogruppo, Giuseppe Orfanò ed Emilia Sinatra. La decisione è stata comunicata dallo stesso Falcone al commissario locale Salvatore Chisari, agli organi del partito e al presidente del Consiglio Filippo Sambataro. «Con tale iniziativa – ha specificato in un nota stampa l’onorevole Marco Falcone – abbiamo avviato la riorganizzazione del partito azzurro anche nella città di Paternò, in linea con quanto stiamo facendo negli ultimi mesi a Catania e nel resto della provincia». 

Dura replica dei tre consiglieri di Forza Italia che, senza mezzi termini, hanno evidenziato il fatto che l’intero gruppo «si ritiene autonomo dalle logiche di partito comunale e provinciale, riconoscendo come unico interlocutore credibile il coordinatore regionale del partito in Sicilia, onorevole Gianfranco Miccichè, e gli organi nazionali, e non si sente rappresentato dalle figure del dott. Chisari e dell’on. Falcone». In un lunga lettera inviata ai vertici nazionali e regionali del partito i consiglieri Condorelli, Sinatra e Orfanò hanno specificato che Forza Italia ha la necessità di tornare a parlare di territorio e con il territorio: «Noi, consiglieri comunali, siamo l’anello fondamentale perché ciò avvenga. Ed invece, noi come tanti altri, lamentiamo la più totale assenza di dialogo tra chi la politica la fa sul campo e chi ricopre semplicemente il ruolo di coordinatore, sordo alle necessità territoriali». 

Il gruppo consiliare non avrebbe digerito la nomina da parte di Falcone di Salvatore Chisari, ex assessore di Forza Italia ai tempi della sindacatura di Pippo Failla, a commissario del partito azzurro in città: «Falcone è del tutto distante dal territorio che non sa, o non vuole, aprire dialogo con chi il partito lo rappresenta, perché eletto dal popolo sovrano, e ha intenzione di rappresentarlo in futuro». I consiglieri comunali hanno chiesto un intervento dei vertici nazionali, domandando una rapida risposta «per il bene di chi ama ancora questa casa della libertà e non vuole vederla ridotta in macerie».

Salvatore Caruso

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