Falcone, minacce e violenze ai genitori per i soldi delle slot

Nella serata di ieri, i militari della Stazione di Falcone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di M.P., 30enne, di Falcone (ME), responsabile di estorsione aggravata e rapina, maltrattamenti in famiglia e violenza privata.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti di una complessa indagine, avviata d’iniziativa nel maggio 2018 dai militari della locale Stazione Carabinieri, che ha permesso di accertare come lo stesso si sia fatto consegnare in più soluzioni la somma contante di oltre 2 mila euro dagli anziani genitori e dalla sorella per giocare alle slot machine ed acquistare sostanze stupefacenti.

Nel corso dell’indagine, in particolare, è emerso come l’arrestato, tra il gennaio 2018 ed il giugno 2018, abbia preteso tali somme in denaro attraverso reiterati episodi di minacce e violenza.

Segnatamente, il citato rivolgeva alle parti offese incessanti e gravi minacce di morte anche con l’utilizzo di armi (bastoni in legno), tali da cagionare alle vittime un perdurante stato di ansia e timore per la propria incolumità.

In varie circostanze, il prevenuto, pur di ottenere il suo obiettivo, strattonava e spintonava i familiari, chiedendogli anche piccole somme in denaro (5 o 10 Euro).

Dalle convergenti ed univoche dichiarazioni acquisite da vari testimoni è emerso che l’indagato aveva sottoposto i familiari ad un regime vessatorio e snervante, perpetrando nei loro confronti gravi, reiterate e continue violenze e minacce, finalizzate ad ottenere del denaro, sperperato poi in divertimenti, slot machine ed acquisto di sostanze stupefacenti.

Le violenze fisiche e morali, le intimidazioni, le prevaricazioni e le umiliazioni, hanno costituito per le vittime fonte di un disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di vita.

L’indagine ha documentato che i familiari erano arrivati al punto che non avendo disponibilità economica tale da poter soddisfare le continue richieste di soldi del figlio era stata costretta ad implorare prestiti di denaro a persone esterne al proprio nucleo familiare, senza ottenerlo.

Le pressanti ed esasperate richieste di denaro che l’arrestato pretendeva nei confronti dei familiari, creando in loro uno stato di perdurante timore e paura è stato confermato dalle diverse testimonianze dei vicini, anche loro spaventati da un simile odio e violenza, indice di una personalità violenta e prevaricatrice.

Infatti, sono state diverse le circostanze in cui l’uomo ha minacciato di morte, spinto e strattonato sia i genitori che la sorella per ottenere contante, proferendo, spesso, anche parole seriamente minacciose ed offensive alla loro dignità.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

(Fonte: comando provinciale dei carabinieri di Messina)

Redazione

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