C’erano quasi tutti venerdì pomeriggio in piazza Università all’ultimo appuntamento prima del silenzio politico imposto dal weekend elettorale. Da Rifondazione alla Fiamma tricolore, da Sinistra e Libertà alle facce per l’Autonomia. Ma a farla da padrone naturalmente Pd e Pdl. Tutti presenti con i loro faccioni al Tappeto della Vergogna. Solo che quelli che sarebbero dovuti diventare rossi erano proprio loro: i politici candidati alle elezioni Europee.
L’iniziativa è stata organizzata da 40xCatania, il social network catanese creato da Simone Di Stefano, un luogo virtuale “dove valgono le idee” nato “per rendere la città utile“. E non è la prima volta che dal mondo virtuale Simone e compagni passano ai fatti.
“Abbiamo deciso di staccare i manifesti abusivi portandoli in piazza e creando un Frozen, cioè ci siamo bloccati per qualche istante dimostrando che i politici che ci devono governare non riescono a controllare il fenomeno dell’attacchinaggio abusivo” ci dice Simone.
Il fenomeno Frozen (participio passato di freeze = congelare) sbarca a Catania dopo aver interessato grandi città come Londra e Milano. Solo che invece dell’effetto straniante tipico di queste situazioni, la reazione dei catanesi è stata decisamente fredda: solo poche decine di persone presenti alla manifestazione, qualche passante incuriosito e confuso che prima loda l’iniziativa per poi concludere pochi minuti dopo con “ma picchì ne livati sti manifesti di ‘nderra”. Alla fine sono soprattutto i turisti, sorpresi nel fare conoscenza con il fenomeno dell’attacchinaggio abusivo, a fermarsi, interessarsi e discutere con gli organizzatori. “Tutti ci dicevano che nei loro paesi non succede niente di tutto questo”, continua Simone Di Stefano.
Ma chi avrebbe dovuto vigilare in queste settimane e chi viene considerato responsabile di un attacchinaggio abusivo? “Nei periodi preelettorali veniamo chiamati a formare delle squadre speciali – ci dice un agente della Polizia Municipale – ma quello che possiamo fare è solo coprire i manifesti abusivi ed elevare una multa agli attacchini, qualora vengano colti sul fatto. La legge non prevede multe al politico”.
L’importante è metterci la faccia. Sempre e dovunque: perfino sulla neonata Porta della Bellezza.
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