Secondo i militari delle fiamme Gialle Alfio Pappalardo, imprenditore edile di Aci Sant’Antonio, avrebbe occultato ricavi per quasi tre milioni di euro nel triennio 2010-2012. Al termine delle indagini è stato quindi emesso un provvedimento di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro. La società è stata sottoposta a una verifica fiscale nel mese di gennaio nell’ambito delle attività a tutela delle entrate condotte dai militari della tenenza di Acireale. Nel corso dell’ispezione è emerso che l’imprenditore aveva realizzato e venduto un complesso residenziale costituito da villette, fatturando ai singoli acquirenti un importo inferiore del 40 per cento a quello realmente percepito. Con questo sistema l’uomo ha evitando il pagamento di imposte per circa 1,2 milioni di euro.
La ricostruzione del volume d’affari realizzato dalla società è stata possibile grazie all’analisi di tutti gli atti di compravendita inerenti al complesso immobiliare in questione, che ha consentito di svelare il meccanismo fraudolento organizzato dall’imprenditore. Attraverso lo sviluppo dei dati acquisiti nel corso delle attività ispettive, nonché l’approfondimento delle informazioni reperite tramite le banche dati in uso alla guardia di Finanza, si è riusciti a determinare l’effettivo profitto realizzato dalla società, di gran lunga superiore rispetto a quello dichiarato al fisco.
Pappalardo è stato denunciato alla procura della repubblica di Catania per il reato di dichiarazione infedele ed è stato emesso un decreto di sequestro preventivo di beni a garanzia dei crediti vantati dall’erario nei confronti dell’amministratore della società. Sequestrati circa 40mila euro depositati su conti correnti, otto immobili, tre autovetture e un motociclo, fino a concorrenza dell’imposta evasa.
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