La politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) può cambiare le sorti dinteri settori imprenditoriali, dintere regioni, anche e soprattutto periferiche come la Sicilia. Di più: poche frasi di un governatore possono modificare anche nellarco di alcuni minuti la tendenza del valore dellEuro e dunque le possibilità desportare da parte di regioni molto lontane dai centri decisionali, come la Sicilia. Oggi ne abbiamo avuto un esempio osservando il cambio Euro-Dollaro nel corso di una giornata particolare: quella che vede periodicamente la comunicazione della politica monetaria della BCE e, oggi, in un contesto di scandali bancari non solo italiani.
Come da prassi, lappuntamento è stato sotto osservazione da parte dei mercati e il cambio dellEuro ne ha risentito profondamente secondo le dichiarazioni di Mario Draghi, presidente della BCE. (nella foto tratta da formiche.net).
Allinizio della gionrata lEuro appare molto alto a 1,355 dollari. Ciò sfavorisce soprattutto le economie periferiche dellEuropa, e cioè quelle in difficoltà (Italia, Grecia, Irlanda, Spagna etc.) e segnatamente le regioni ancora più periferiche come la Sicilia che hanno grandi difficoltà a esportare con una moneta così forte per la propria economia, molto meno competitiva di quella tedesca.
La mattinata è iniziata con la conferma del tasso dinteresse di riferimento allo 0.75%, apparentemente molto basso, ma in realtà molto più alto di quello della FED (la Banca centrale degli USA) che è allo 0.25% da più di quattro anni. Rimanendo fermo ll tasso, i mercati hanno reagito rafforzando lEuro ulteriormente. Segno, questo, che in realtà almeno una parte degli operatori del mercato scontavano ieri la possibilità sia pure minima che fosse invece tagliato, anche a causa dei dati inflazione dellEuropa: molto bassi . La conferma del tasso ha dunque rafforzato molto leuro nella prima parte della giornata. La dichiarazione di una situazione corretta su Bankitalia quale controllore del sistema bancario italiano, nonostante il caso Mps, ha ulteriormente alzato lEuro rispetto al dollaro, e comunque ne ha mantenuto lalto tasso a ben 1,36 dollari e oltre. (Nel grafico landamento dellEuro rispetto al dollaro oggi).
Successivamente, Draghi è entrato in sottile polemica con il governatore della Banca t centrale tedesca, sottolineando dessere daccordo sullindipendenza della BCE. Sapendo che in realtà la Germania ha spesso condizionato loperato della BCE a proprio favore (cioè per un Euro alto), la giusta presa di posizione di Draghi ha favorito una discesa del valore dellEuro ulteriormente accelerata dallannuncio, sempre di Draghi, di voler attuare un accomodamento, leggasi: immissione di moneta (liquidità) nel mercato per uscire dalla crisi entro il 2013. Così finalmente lEuro è calato di botto, e le borse si sono ravvivate.
Draghi ha anche rassicurato sulla tenuta del sistema bancario irlandese, altro punto importante dellincontro di oggi, sottolineando che la BCE è pronta a intervenire. Questa dichiarazione ha fatto mantenere lEuro a un livello più basso dinizio giornata.
LEuro ha terminato dunque a 1,34 dollari e cioè ben 20 centesimi di dollaro in meno nellarco di unora scarsa. Il che è molto per una sola giornata, ma troppo poco per incidere realmente sulle sorti delle economie periferiche: segno questo che la BCE, laddove realmente serve come nel tasso dinteresse di riferimento e nellacquisto massiccio di titoli pubblici dei paesi in difficoltà, non è ancora realmente indipendente. Piuttosto cè un braccio di ferro in corso tra due banche centrali: quella europea e quella tedesca. E che, per il momento, la BCE di Draghi segna un successo, ma che è ancora limitato. In sintesi, Draghi riesce a contrastare la tendenza al rialzo dellEuro, per lo meno in un contesto di bassa inflazione. Una piccola battaglia per la difesa delle economie periferiche è stata vinta, ma siamo lontani dal vincere la guerra alla crisi.
Ironicamente, dovrebbe essere proprio la banca centrale tedesca a rendersi conto che leconomia della Germania dipende anche dal grado di salute delle economie periferiche dEuropa, che sono i mercati naturali dei prodotti tedeschi.
Questa giornata particolare ci mostra ancora una volta che le sorti delleconomia siciliana sono molto più legate alla politica monetaria stabilita dalla BCE che non alle azioni del governo della Regione Siciliana: in pochi minuti e con una serie di dichiarazioni di segno diverso le possibilità desportare prodotti siciliani sono cambiate in un senso o nellaltro, qualsiasi cosa possano fare Crocetta e i suoi assessori, per lo meno nel breve termine.
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