Poco più di quattro ore con un’intensità inferiore a quella registrata tra febbraio e marzo. Tanto è durata la nuova fontana di lava fuoriuscita dall’Etna la notte scorsa. Lo spettacolo è stato visibile dall’1.34 alle 4.54 anche da grandi distanze e ha comportato, oltre che la lava, la creazione di una colonna di cenere che è stata trasportata in direzione sud-est, ricadendo anche in diversi comuni pedemontani fino a Catania.
Tra le strade maggiormente interessate dalla caduta di cenere ci sono soprattutto quelle che servono i paesi che si trovano i centri alle pendici dell’Etna. Tra queste la strada provinciale 92 che da Zafferana porta al rifugio Sapienza. Il percorso si trova ricoperto di cenere. Nessun problema invece per l’aeroporto di Catania.
A temere possibili danni alle coltivazioni è invece Coldiretti Sicilia. «La cenere – si legge in una nota – è arrivata anche nella zona di Augusta, in provincia di Siracusa, coprendo di nero parzialmente alcune aree e il risveglio del vulcano fa rivivere le preoccupazioni di febbraio e marzo scorsi quando il vulcano, ogni giorno, riversò su piante e fiori lapilli e cenere provocando danni ingenti anche per il maggiore costo della pulizia degli impianti di copertura, di strade. I costi di manutenzione per i vivaisti dell’area di Giarre e in generale per tutti gli agricoltori, lievitarono perché costretti alla pulizia straordinaria di canalette e altre strutture aziendali danneggiate dal riversamento continuo».
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