Ancora un incidente, con un motociclista a fare da sfortunato protagonista, si è verificato ieri lungo la strada Mareneve per Piano Provenzana, in territorio di Linguaglossa. Intorno alle 10 del mattino, un 26enne di Catania ha perso il controllo del mezzo su cui stava risalendo la principale arteria d’accesso alla zona sommitale del versante nord dell’Etna. All’altezza dello Chalet delle Ginestre il ragazzo ha finito la sua corsa schiantandosi contro un muro a bordo carreggiata.
Tempestivo è stato l’intervento dell’ambulanza del 118 di Linguaglossa: il medico di turno, constatato un grave trauma addominale con sospetta emorragia interna e possibile schiacciamento del fegato, ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso, atterrato nel piazzale dello Chalet. Il 26enne si trova adesso ricoverato al trauma center dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
La questione della sicurezza della Mareneve resta così tristemente all’ordine del giorno. In passato sono stati numerosi gli incidenti mortali che hanno coinvolto sempre motociclisti. La strada, tipico percorso di montagna fatto di tornanti e curvoni in costante successione, si snoda per una ventina di chilometri fino a 1800 metri di quota e viene spesso utilizzata come «un vero e proprio circuito» da flotte di centauri. Aveva destato polemiche anche la scoperta di sospetti versamenti di olio sulla sede stradale.
Dopo l’accaduto di ieri, una nuova presa di posizione è arrivata dal personale del Pte di Linguaglossa, il centro che si occupa delle emergenze mediche di questo versante del vulcano. «Rinnoviamo la nostra denuncia sulla pericolosità della strada Mareneve», scrivono medici e paramedici in una nota inviata al sindaco di Linguaglossa Salvo Puglisi, al sindaco metropolitano Enzo Bianco e alla prefettura di Catania. Identico appello, coloro che ad ogni incidente in montagna sono i primi ad accorrere, lo avevano lanciato già due anni fa. «Nella lettera spedita a suo tempo – si legge – denunciavamo l’assoluta carenza di interventi di prevenzione e facevamo appello alle autorità competenti». La situazione non è cambiata: «Rimaniamo profondamente turbati per la gravità del fenomeno e la sostanziale sottovalutazione che si è data al problema – concludono dal Pte di Linguaglossa – poiché nessuna delle proposte avanzate già anni fa per migliorare la sicurezza della strada ha avuto attuazione».
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