Sarà l’associazione di imprese (ati) Etna mobility a gestire da aprile a novembre 2018 il trasporto in jeep dei turisti da Piano Provenzana, stazione turistica a quota 1800, fino ai crateri sommitali dell’Etna. Questo l’esito del bando voluto dai Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, proprietari della pista sterrata utilizzata da sempre per le escursioni, voluto per evitare il ripetersi dello stallo della scorsa estate. Quando, per la prima volta dopo anni, il servizio non riuscì ad essere affidato e, per salire fino a quota 3000, unica via possibile era quella di Etna sud.
L’appalto prevede una concessione della strada per i crateri ed aveva una base d’asta di 80mila euro. Non è andato deserto come si temeva, né il gestore storico si è presentato. L’unica busta pervenuta è stata quella dell’ati vincitrice, con società capofila l’agenzia Etna discovery, cui si affiancano le società Turismo Alcantara srl ed i palermitani di Aleclà sas, contenente un’offerta da 86mila 600 euro. La cifra se la spartiranno i due Comuni, da più di cinque anni impelagati nella querelle sul modello gestionale di un servizio storicamente portato avanti dalla società Star srl, parte del gruppo Russo Morosoli che possiede anche la funivia sul versante di Nicolosi. L’autorità Antitrust è infatti intervenuta più volte per spingere le amministrazioni comunali a risolvere i problemi di tutela della libera concorrenza posti dal sistema di affidamenti con «requisiti ingiustificatamente restrittivi» delle vie di accesso alle zone sommitali dell’Etna.
Il garante per il libero mercato si era spinto persino ad esortare Linguaglossa e Castiglione all’adozione del regime autorizzatorio, con più imprese in concorrenza in luogo delle storiche concessioni della strada ad una sola azienda. Ed un appalto di tale genere era in effetti partito l’anno scorso, ma in grave ritardo e senza possibilità di guadagni per eventuali investitori. I motori delle jeep, nel 2017, non si sono così mai accesi.
Oggi si torna a sperare. Per il sindaco di Linguaglossa Salvo Puglisi si tratta di un «momento storico». Le escursioni ripartiranno mentre si lavorerà sulla prospettiva di lungo termine messa in campo a sorpresa dalle due amministrazioni, subentrate a giugno, poco tempo fa: un project financing che, in cambio della gestione della strada per i crateri, veda impegnati i possibili attori privati nel restituire servizi e investimenti infrastrutturali fra Piano Provenzana ed il fiume Alcantara. Nel more di tale procedura, e nonostante i moniti Antitrust, si è voluto rischiare con un’ennesima concessione stagionale della pista. Adesso però affidata ad un nuovo soggetto, come mai accaduto finora. «In pochi mesi, dopo anni di chiacchere, portiamo a Piano Provenzana un operatore pronto ad investire», rimarca il sindaco. «Un risultato raggiunto grazie al dialogo ed alla collaborazione», aggiunge il sindaco di Castiglione, Antonio Camarda.
«Non ci aspettavamo di essere l’unica busta in gara – commenta a MeridioNews il direttore tecnico di Etna discovery, la società capofila dell’ati, Daniele Sciuto – abbiamo adesso possibilità di programmazione e siamo certi dei nostri mezzi, può esserci una bella svolta per il territorio». L’idea di Etna mobility è di offrire un servizio «innovativo» – non verranno utilizzati i potenti Unimog, veri e propri bus off road, ma jeep più piccole – ed integrato con mete come Taormina e l’Alcantara.
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