Ancora nuovi problemi per la stazione turistica di Piano Provenzana, divenuta ora bersaglio dei ladri di rame. Il furto è stato quasi certamente messo a segno la scorsa notte, quando alcuni malviventi hanno saccheggiato la copertura in rame di due fabbricati di proprietà del Comune di Linguaglossa. Il tetto dei servizi igienici e quello adibito a ricovero di mezzi utilizzati nella stagione invernale. Si tratta dell’ultimo episodio di una lunga serie di furti – almeno quattro i casi accertati – che ha interessato nell’arco degli ultimi tre anni la struttura di Etna nord.
Numerosi gli edifici, in genere realizzati in legno, che con la ricostruzione dopo la distruttiva eruzione del 2002 sono stati costruiti facendo ricorso a finiture ed altri elementi del prezioso metallo, su espressa richiesta della Protezione civile oltre che in ossequio alle indicazioni dell’ente Parco dell’Etna. Di fatto, però, Piano Provenzana è diventato un boccone troppo ghiotto per i predoni del prezioso metallo, che garantisce un sicuro guadagno quando rivenduto sul mercato nero. Così dopo un primo parziale furto nel 2014, fra settembre e novembre del 2015 ad essere devastata del tutto da altri due colpi era stata la copertura del Centro servizi, un edificio polifunzionale che il Comune di Linguaglossa ha ultimato nel 2012 e gradualmente dato in gestione a più soggetti.
L’amministrazione ha poi dovuto spendere quasi 50mila euro in due interventi distinti per rimediare ai danni e sostituire la copertura in rame trafugata con lastre in alluminio. Ancora nel 2014, a finire nel mirino dei ladri era stata la sede della scuola italiana di sci, collocata a pochi passi dagli impianti di risalita, assieme a parte della copertura dello stesso ricovero mezzi che in nottata è stato definitivamente privato del rame. Sul posto in mattinata hanno compiuto un sopralluogo i carabinieri della locale stazione.
Non è ancora chiaro il valore del metallo rubato. La sindaca Rosa Maria Vecchio ha espresso tutta la sua amarezza davanti all’ennesimo «sconfortante» furto, pur sottolineando però come «Vigilare in notturna in un luogo come quello è molto complicato», anche perché in zona la dotazione di personale delle forze dell’ordine non sarebbe sufficiente a monitorare l’intero versante della montagna fra l’area urbana e la stazione turistica. «Dove sono avvenuti i furti, in prossimità dei negozi – aggiunge poi Vecchio – esiste già un sistema di videosorveglianza che a breve sarà incrementato con una nuova telecamera che acquisteremo grazie ai fondi per la democrazia partecipata». Ben più cupa l’idea di alcuni fra operatori ed esercenti locali, secondo i quali questi eventi sono legati alla profonda crisi in cui verserebbe la stazione turistica, di giorno poco frequentata e di notte praticamente deserta per l’assenza di servizi, ricettività ed altre attrattive, oltre che scarsamente sorvegliata.
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