«Vorremmo vivere appieno l’emozione dell’Etna, senza ordinanze di interdizione in settori così vasti come l’intera Valle del Bove». Sono intellettuali, studiosi, guide turistiche, membri di associazioni naturalistiche e semplici appassionati del vulcano. Hanno inviato una lettera rivolta al prefetto di Catania per chiedere la fruizione di tutte le aree della Muntagna, dallo scorso anno patrimonio dell’Umanità Unesco. Molte di queste, a conseguenza dell’intensa attività parossistica del 2013, sono state dichiarate pericolose, e quindi non accessibili, dai tecnici della rappresentanza del Governo in città. Un divieto esteso anche alle guide autorizzate. «E’ un’area protetta d’importanza planetaria a ridosso di un contesto urbano di un milione di persone, e dunque qualsiasi decisione di pericolo vulcanico dimostrato non può prescindere da una garantita fruizione, seppur guidata e controllata», scrivono i firmatari.
A firmare l’appello, con la richiesta di un «capitolo nuovo nella panificazione delle emergenze, insieme alle associazioni preposte allo scopo», sono Flaminia Belfiore (giornalista), Francesco Buzzurro (musicista), Gianni Caracoglia (giornalista), Axel Cipollini (autore), Carmela Grasso (giornalista), Giuseppe Lazzaro Danzuso (giornalista), Aldo Leontini (attore), Salvo Leontini (attore), Sergio Mangiameli (scrittore), Gian maria Musarra (film maker), Antonio Palermo (istruttore e fotografo subacqueo), Alfredo Petralia (già docente Università di Catania), Giuseppe Riggio (giornalista), Franco Sciacca (pittore), Giovanni Sollima (musicista), Giuseppe Sperlinga (professore universitario, biologo), Cinzia Toro (attrice), Agatino Vittorio (studioso di Storia contemporanea Università di Catania).
Tutti concordi sull’eccessiva cautela nell’imposizione dei limiti di accesso, che era già stata numerose volte denunciata lo scorso anno. Tanto che la lettera è stata firmata anche da associazioni come Etnawalk, Amici della Terra, associazione culturale Pediatri, Comitato parchi, Confindustria turismo Sicilia, Etnaviva, Fondo siciliano per la Natura, I cavernicoli dell’Etna scialpinismo, Mascali 1928, parco Etnavventura, associazione Piuma bianca, Natoursicily touroperator, composte da guide autorizzate ed esperti del vulcano. Che si propongono di dare un supporto ai tecnici nominati dalle istituzioni per mantenere la fruizione, «ove occorresse». «Chiediamo al signor prefetto di non privarci della libertà di veder nascere il mondo. Di poter condividere assieme ai nostri figli, quella che ancora e con ostinazione continuiamo a chiamare meraviglia».
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