La prima delle scampagnate di primavera trascorrerà sull’Etna senza un grande classico: il bosco dei monti Rossi, a Nicolosi, è stato chiuso al pubblico due giorni fa con un’ordinanza del sindaco Angelo Pulvirenti. Proprio lì dove, da marzo in poi, si riversano migliaia di gitanti con picchi nei giorni di festa come Pasquetta, quest’anno nessuno potrà metterci piede. La precipitosa decisione è l’epilogo di una vicenda fatta di intoppi, soprattutto sul piano gestionale, scandita anche da momenti rovinosi come l’incendio del 2014 di cui si pagherebbero ancora le conseguenze.
Nell’ordinanza di Pulvirenti si fa espresso richiamo a quell’episodio di matrice dolosa come uno dei fattori che avrebbe «indebolito considerevolmente l’impianto arboreo preesistente», aumentando lo «stato di pericolosità» del bosco. Da ultimo la tromba d’aria dei primi di gennaio sarebbe stata il colpo di grazia per almeno un migliaio di alberi, secondo la stima del Comune, in precarie condizioni di salute: qualcuno è già caduto, qualcun altro potrebbe cadere, il tutto a rischio degli eventuali visitatori dei monti Rossi. I potenziali pericoli era stati messi nero su bianco già nel 2014, in una relazione della Forestale che aveva fatto seguito ai devastanti roghi.
Così l’amministrazione, con Pasquetta alle porte, è corsa ai ripari: «Il bosco resterà chiuso fino a quando non verrà bonificato, non abbiamo altra scelta», spiega il sindaco a MeridioNews. Ed anzi, secondo Pulvirenti, la chiusura dei monti Rossi avrebbe dovuto essere decretata già da tempo: «Paghiamo la trascuratezza del nostro patrimonio boschivo». Che sarebbe legata allo stallo sulla gestione del bosco, fino allo scorso novembre assegnata all’ex Azienda foreste demaniali in forza di una convenzione con il Comune di Nicolosi. L’accordo non è stato rinnovato e dunque, al momento, il parco è rientrato sotto la responsabilità dell’amministrazione priva, va da sé, di uomini e mezzi per potersene occupare.
Si discuteva intorno alla bozza di una nuova convenzione già con la giunta dell’ex sindaco Nino Borzì, eppure l’intesa non è mai arrivata anche perché l’ex Azienda – oggi assorbita dall’ufficio Servizio per il Territorio di Catania, diretto da Antonino De Marco, del Dipartimento regionale sviluppo rurale – avrebbe voluto beneficiare dei canoni di concessione pagati al Comune per alcune porzioni della pineta. Quelle cioè dove sorgono un campeggio, un Parco Avventura e un’area attrezzata, gestiti tutti da privati.
Anche l’accesso alle aree di quelle attività, secondo la mappa allegata all’ordinanza di Pulvirenti, è stato interdetto così come quelle dove sorgono alcune abitazioni. Circostanza che ha fatto saltare dalla sedia i diretti interessati: è già praticamente sfumato il consueto sold out di Pasquetta ai monti Rossi. «Ѐ stato solo un errore di scala, il divieto d’accesso non è valido per quelle zone – chiarisce il sindaco di Nicolosi – stiamo facendo correggere la mappa». In realtà l’ordinanza cita testualmente le strade, fra cui la sp 160, via Moro e via Dalla Chiesa, che delimitano il bosco come perimetro della zona rossa diventata off limits. Tutto un equivoco, Pulvirenti lo ha ribadito in riunione anche agli operatori turistici, cui si dovrebbe porre rimedio sicuramente prima del lunedì dell’Angelo. Sembra comunque chiaro che il blocco dei monti Rossi non sia destinato ad essere revocato a breve: senza un nuovo gestore del parco – il rinnovo dell’accordo con l’ex Azienda foreste, come detto, è tutt’altro che vicino – nessuno potrà occuparsi dell’indispensabile cura del bosco.
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