Una gara automobilistica è stata bloccata dall’intervento delle forze dell’ordine. Il fatto è avvenuto questa mattina nei pressi di contrada Salto del cane, in piena zona protetta B del parco dell’Etna, tra i Comuni di Nicolosi e Zafferana Etnea. «Abbiamo fermato la manifestazione perché la riteniamo abusiva a tutti gli effetti», commenta a MeridioNews Luca Ferlito, comandante del nucleo operativo della Forestale. Radunati lungo la strada in salita, che conduce fino alla provinciale numero 92, c’erano almeno cinquemila persone. Una moltitudine di spettatori, divisi tra muretti e tornanti, per vedere sfilare centinaia di bolidi a motore. 152 macchine suddivise in auto storiche, rally e gran turismo pronte a sfidarsi in una competizione amatoriale per il terzo trofeo città di Nicolosi.
Dietro la decisione di spegnere i motori c’è però un vero e proprio corto circuito burocratico. Gli organizzatori dell’associazione Salerno corse infatti disponevano della concessione dei Comuni di Nicolosi, della polizia municipale locale e di quella del Parco dell’Etna. Documenti però ritenuti inutili da Forestale, carabinieri e polizia provinciale, perché la strada interessata dall’evento, almeno per quest’ultimi, non è di competenza del Comune etneo ma della provincia. L’organizzatore si è quindi trovato con in mano carta straccia. «Abbiamo presentato tutta la documentazione a inizio luglio, ottenendo le autorizzazioni – spiega sconsolato a MeridioNews il presidente di Salerno corse Epifanio Salerno– ma oggi hanno deciso di bloccare tutto. Non potevano convocarci prima?», si chiede. L’organizzatore si autodefinisce «una vittima della disorganizzazione burocratica». E continua a interrogarsi: «Se il Comune mi fornisce il suo ok e il Parco pure che cosa avrei dovuto fare? Posso mai sognarmi di chiudere una strada così?».
Con la gara che è stata sospesa, adesso Salerno rischia di essere denunciato in quanto organizzatore dell’evento e non solo. In lista sono finiti anche i funzionari comunali che si sono occupati delle autorizzazioni. Accertamenti in corso invece per quanto riguarda la posizione del Parco dell’Etna per capire chi ha redatto i documenti poi firmati dall’ente. Sul percorso oltre ai cronometristi c’erano 31 commissari di gara, due ambulanze e equipaggi di appassionati di corse provenienti anche da Malta e dalla Calabria. «Oltre il danno c’è stata pure la beffa, avendo dovuto rimborsare tutte le iscrizioni – conclude Salerno-. Una somma che si aggira intorno ai cinquemila euro»
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