Etna, di nuovo in attività dopo mesi Collassi nel fondo della Bocca Nuova

L’Etna è di nuovo in attività. Iniziata la mattina dello scorso tre settembre prosegue ancora oggi a intervalli irregolari un debole dinamismo. Poca la visibilità a causa delle cattive condizioni metereologiche, ma le attrezzature sismiche e le telecamere fisse sul vulcano 24 ore su 24, sia dell’Ingv che di altri esperti ed appassionati, hanno rilevato «una serie di piccoli e sporadici sbuffi di cenere dal nuovo cratere di sud-est, che segnano l’avvio della nuova fase di attività dell’Etna e nelle prime ore di ieri (venerdì per chi legge ndr)- scrivono in un comunicato i ricercatori dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania – si è osservata una debole attività stromboliana dal medesimo cratere. Poco prima dell’alba del 6 settembre, inoltre, un intenso bagliore è stato osservato anche alla Bocca Nuova».

In generale sono poche le variazioni registrate. «Deboli esplosioni producevano pennacchi di cenere che si alzavano fino a un massimo di 100/150 metri sopra l’orlo craterico – spiegano dal gruppo Etna walk – Prima di essere disperse dai venti sulla valle del bove». Alternate a «diverse esplosioni accompagnate da bagliori e occasionalmente dal lancio di materiale incandescente fino a un massimo di 30/40 metri sopra l’orlo craterico e deboli bagliori provenienti dalla Bocca nuova».

Un’attività debole, ma che «segna la fine di più di quattro mesi di assenza di attività eruttiva.  – commentano dal centro di vulcanologia etneo – Il vulcano era entrato in uno stato di quiete dopo una fase di intensa attività, spesso parossistica, che da gennaio 2013 aveva interessato prima la Bocca Nuova e poi anche il Sud Est, e durante un periodo di due settimane fra fine febbraio e metà marzo, anche la Voragine – continuano – In particolare, i 13 episodi di fontana di lava al Sud Est, avevano ripetutamente prodotto grandi quantità di materiale piroclastico che ricadevano soprattutto nei settori orientale e nord-orientale del vulcano, causando disagi e danni materiali in diversi centri abitati».

E anche ieri a Muntagna è tornata a farsi sentire proseguendo la sua attività esplosiva dal cratere di sud est. Il tempo continua a essere inclemente pertanto Marco Tomasello, guida vulcanologica Aitne Med, è andato all’area sommitale per verificare di persona «gli eventuali cambiamenti morfologici in seguito alle attività avvenute negli ultimi giorni», spiegano ancora gli esperti di Etna walk. E in effetti dei cambi nella morfologia dell’Etna sembrano esserci stati: è collassata la porzione settentrionale del fondo della Bocca nuova. «Il fondo del cratere – spiegano ancora gli esperti e appassionati – era già interessata da una subsistenza bene evidenziata nelle scorse settimane da fratture anulari disposte intorno all’area ribassata».

Ciò che si può vedere adesso è quindi «un grosso pit-crater, il cui asse maggiore misura poco meno di un centinaio di metri. Sugli orli – continuano – sono presenti diverse fumarole». Pit crater, letteralmente cratere a pozzo, che va ad aggiungersi a quello creatosi nei mesi scorsi sul fondo craterico meridionale e da cui fuoriesce il degassamento principale della Bocca Nuova.

[Video di Etna walk]

Redazione

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