Basta dirottamenti su Palermo o Reggio Calabria. L’Ente nazionale per l’aviazione civile ha deciso che l’aeroporto Vincenzo Magliocco di Comiso potrà essere utilizzato in alternativa allo scalo Fontanarossa di Catania, in caso di emergenza cenere dovuta all’eruzione dell’Etna. Una necessità che era emersa con particolare rilevanza in occasione dell’ultimo evento parossistico del vulcano, lo scorso 16 dicembre. In quell’occasione entrambi gli aeroporti della Sicilia Orientale vennero chiusi per diverse ore, creando enormi disagi ai passeggeri e, di fatto, lasciando isolate le province orientali dell’Isola.
Da oggi non sarà più così. L’Enac ha dunque accolto le richiesta che veniva dal territorio, in particolare dalla Sac, la società che gestisce lo scalo di Fontantanarossa, di non considerare come unico lo spazio aereo della Sicilia Orientale. «Il Magliocco – ha affermato Rosario Dibennardo, presidente della Soaco, la società che gestisce lo scalo ragusano – non è paragonabile come dimensioni agli aeroporti di Catania o Palermo, ma può sostenere, senza problemi, il ruolo di scalo alternato a Fontanarossa, qualora ce ne fosse bisogno». Il Magliocco può ospitare fino ad un massimo di quattro movimenti all’ora, tra partenze e arrivi.
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