L’Etna continua a farsi sentire. L’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato nella notte, a partire dall’1.55, un incremento dell’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il livello del tremore è rapidamente aumentato raggiungendo valori alti. La sorgente del tremore è stata localizzata a un livello di circa 2800 metri. Poco dopo le tre è stato raggiunto il secondo livello di allarme.
Le sorgenti del segnale sono state localizzate a sud del cratere sud-est a un livello di circa 2500 metri. L’attività stromboliana al cratere è quindi passata a fontana di lava e si è osservato intorno alle 3.25 un trabocco lavico dal cratere di sud-est in direzione Valle del Bove.
Durante la notte molti cittadini sono stati svegliati dai forti boati. «Segno che su in cima all’Etna stanno esplodendo bolle di lava, in un’atmosfera piuttosto umida e nuvolosa, che amplifica i suoni. Le onde di compressione causate dalle esplosioni fanno tremare vetri, porte, serrande, insomma, tutto ciò che può tremare. Ma finisce qui, i boati non sono segno di qualcosa di terribile che sta per avvenire», ha scritto su Facebook il vulcanologo Ingv Boris Behncke.
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