Circa 40 ettari di macchia mediterranea bruciati. È una prima stima dell’incendio divampato ieri sul versante nord-ovest della montagna di Erice, nella zona di Martogna. La mano dei piromani ha colpito ancora, complici le alte temperature e il vento di scirocco che ha reso più difficili le operazioni di spegnimento. L’allarme, è scattato attorno alle 17,30, quando presso la centrale dei vigili del fuoco sono cominciate ad arrivare le prime chiamate.
Il rogo sarebbe divampato alle pendici della montagna, nella zona compresa tra l’ospedale e la Cittadella della salute. Sul posto sono immediatamente intervenuti, oltre ai vigili del fuoco, amche la forestale, la protezione civile e i volontari delle associazioni Sos Valderice, Gli angeli del soccorso e Il soccorso. La strada che conduce dal capoluogo alla vetta è rimasta chiusa per diverse ore, con le fiamme hanno infatti invaso in più punti la carreggiata. Evacuate diverse abitazioni nelle zone di Martogna e Guastella. Le operazioni di spegnimento sono andate avanti fino a notte fonda. Non sono stati registrati danni ad abitazioni o persone.
«Il vasto incendio che ieri ha deturpato Erice è triste conseguenza dei ritardi nella programmazione della campagna antincendio da parte della Regione», si legge in un comunicato diffuso dalle sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani. «A causa dei ritardi burocratici e amministrativi nello stanziamento dei finanziamenti da destinare ai territori – continua il comunicato – non è stata permessa la totale efficacia ed efficienza del servizio, considerato che ci sono mezzi non ancora revisionati e che i viali parafuoco sono da terminare poiché non solo non tutti i lavoratori sono stati messi in servizio, ma quelli attualmente operativi sono stati chiamati a lavoro soltanto lo scorso 15 giugno».
Un nuovo rogo, intanto, è divampato questa mattina nella stessa zona. Le fiamme, alimentate dal forte vento che soffia da sud stanno risalendo verso la zona di Fontanabianca. Sul posto i vigili del fuoco, la forestale e volontari della protezione civile. Richiesto l’ausilio di un canadair. Secondo alcune prime indiscrezioni la situazione sarebbe più seria rispetto a ieri.
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