Enna, netturbini Ato Euno revocano lo sciopero Sindaci: «Taglio stipendi solo ad amministrativi»

Rientra la crisi rifiuti a Enna. Gli operai dell’Ato Enna Euno hanno revocato lo sciopero, andato avanti per una settimana, dopo la decisione da parte dei sindaci dei Comuni legato all’ente di chiedere l’annullamento del taglio del 30 per cento agli stipendi. La decisione era stata presa, dai vertici dell’Ato, per far fronte alle difficoltà finanziarie. Diverse decine di milioni di euro di debiti che non consentono più di pagare i 67 operai del cantiere più i circa 90 amministrativi.

L’accordo è stato preso a margine di una riunione, tenutasi a Catenanuova. Stando a quanto concordato dai primi cittadini – e già anticipato a MeridioNews dal sindaco di Enna Maurizio Dipietro – nelle prossime settimane l’obiettivo sarà quello di convincere i vertici dell’Ato a limitare la decurtazione soltanto al personale amministrativo. «Le sembra normale che ci siano circa 90 amministrativi? – ha dichiarato Dipietro ieri -. Io direi di no, quel luogo negli anni è stato un assumificio e oggi ne paghiamo le conseguenze». Per il sindaco ennese, tagliare le retribuzioni degli operai è stato un «pasticcio» che ha determinato conseguenze a livello igienico-sanitario, per le quali Dipietro si è recato due giorni fa in Procura.

In un primo tempo, il primo cittadino aveva deciso di gestire l’emergenza affidando a una ditta esterna la raccolta dei rifiuti, sottolineando come il servizio sarebbe stato pagato con le risorse che il Comune avrebbe dovuto dare all’Ato. Intervento servito per poche ore, dato che i netturbini dell’ente pubblico hanno deciso di ritornare a lavoro confidando in una risoluzione del caso. Adesso, qualora la proposta dei sindaci dovesse essere accolta dal commissario regionale a guida di Enna Euno, bisognerà capire quale sarà la reazione degli amministrativi. Che già ieri avevano replicato, dichiarando che il problema a monte sono i trasferimenti ridotti che i singoli Comuni attuano nei confronti dell’Ato, per pagare un servizio che in realtà costerebbe molto di più.

Simone Olivelli

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