Energie rinnovabili, si cambia

L’obiettivo è ambizioso: crescita virtuosa delle energie rinnovabili, magari andando al di là dei programmi dell’Unione Europea fissati per il 2020. Il tutto con un nuovo sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il nostro Paese, riducendo l’impatto sulle bollette di cittadini e imprese. Il governo Monti prova a riformare il sistema degli incentivi e lo fa con due schemi di decreti ministeriali che portano la firma del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Un’iniziativa portata avanti insieme con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e delle Risorse agricole e alimentari, Mario Catania. Il provvedimento, che è già all’esame dell’Autorità dell’Energia e della Conferenza Stato-Regioni, punta a definire i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (cosiddetto Quinto Conto energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas).

Tante le novità in programma. A cominciare da una riduzione di 3 miliardi di euro all’anno rispetto al precedente regime. La parola d’ordine sembra la stabilizzazione dell’incidenza sulla bolletta, evitando nuovi aumenti. Siamo davanti, insomma, a un nuovo regime di incentivazione per le energie rinnovabili. Con un ‘traguardo’ fissato al 35% di produzione elettrica verde al 2020. “Scopo del governo – si legge nella nota diffusa dai ministeri competenti – è programmare una crescita dell’energia rinnovabile più equilibrata che, oltre a garantire il superamento degli obiettivi comunitari al 2020 (dal 26% a circa il 35% nel settore elettrico), consenta di stabilizzare l’incidenza degli incentivi sulla bolletta elettrica”.

Il nuovo sistema, come già previsto dalla precedente normativa, entrerà in vigore quando verrà superata la soglia di 6 miliardi di euro di incentivi destinati al fotovoltaico (previsto tra luglio e ottobre prossimi) e il 1° gennaio 2013 per le altre energie ‘verdi’. Si introduce un sistema di controllo e di governo dei volumi di energia installati, compresa la spesa complessiva, mediante un meccanismo di aste competitive per i grandi impianti (superiori a 5 MW) con il ricorso a “registri di prenotazione” per gli impianti di taglia medio-piccola (vengono invece esclusi dai registri i microimpianti). Il governo fa anche una previsione: che con un ulteriore incentivo di 500 milioni all’anno la produzione di energia da fotovoltaico dovrebbe essere in grado di raggiungere la parità con i costi di produzione delle altre fonti energetiche, comprese le energie non rinnovabili.

Resta da capire che effetti sortirà in Sicilia il nuovo sistema. Nella nostra Isola, negli ultimi anni, sono stati quasi del tutto bloccati gli impianti eolici, dopo le denunce degli ambientalisti che hanno lamentato la distruzione del paesaggio. La Regione siciliana ha puntato molto sull’energia fotovoltaica, con riferimento, soprattutto, ai piccoli impianti. La Sicilia, grazie al proprio clima, dovrebbe essere ai primi posti in Italia per lo sfruttamento dell’energia solare. Invece, fino ad oggi anche questa opportunità non è stata utilizzata adeguatamente.

Foto tratta da impiantofotovoltaicocomo.com

 

Redazione

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