Emergenza sangue, a Giarre un modello virtuoso L’Avis: «I giovani convincono a donare tutta la famiglia»

Madri, padri e figli. Insieme a donare il sangue e rispondere alle periodiche emergenze lanciate dagli operatori. Come l’ultima, partita qualche giorno fa dall’ospedale Vittorio Emanuele di Catania: era necessario il gruppo sanguigno zero negativo. L’Avis di Giarre-Riposto si è messa al lavoro, come sempre. E intere famiglie si sono mobilitate. Una prassi nei comuni ionici che vantano numeri di donazioni importanti, in provincia secondi solo al capoluogo e ad Acireale, che permettono anche di esportare il sangue. 

Mentre l’ospedale Vittorio Emanuele di Catania diramava qualche giorno fa un appello affinché tutte le associazioni di volontari si mobilitassero d’urgenza per recuperare più sacche possibili dle gruppo sanguigno zero negativo, la sede operativa dell’Avis a Giarre si riempiva di genitori e figli pronti ad offrire il proprio sostegno. «I giovani e le loro famiglie – spiega Rita Torrisi, dottoressa e volontaria – sono l’arma in più della nostra sede. È stato interessante notare come siano spesso proprio questi ragazzi a spingere i genitori a donare.  L’Avis per tutti noi è come una famiglia all’interno della quale c’è un clima ideale di amicizia e collaborazione».

La risposta all’appello dell’ospedale catanese è stata pronta, con una raccolta straordinaria domenica 6 dicembre e un’altra che si svolgerà domani, sabato 13, al liceo scientifico Leonardo di Giarre. La locale sezione dell’Avis sta ottenendo, proprio in questi mesi, dei risultati eccellenti viste le 114 donazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un totale di circa 1300 sacche raccolte. Siamo una delle realtà più floride di tutto l’hinterland – spiega il presidenza della locale sezione Avis, Agatino Grassia – considerato che solo le Avis di Catania ed Acireale riescono a fare di meglio. Inoltre, più del 50 per cento delle sacche raccolte annualmente rappresentano un’eccedenza rispetto a quelle necessarie per soddisfare le esigenze del territorio, motivo per cui sono inviate a tutti gli ospedali del circondario, tra cui il Vittorio Emanuele di Catania». 

Diversi sono i fattori che contribuiscono al conseguimento di questi risultati: «Uno dei motivi principali del nostro successo – continua Grassia – è legato al grande lavoro di sensibilizzazione che svolgiamo nelle scuole tramite il progetto Vado, dono e ritorno. Non a caso la maggior parte dei nostri 1400 donatori sono tutti ragazzi e ragazze la cui età è compresa tra i 18 e 20 anni. Ogni anno promuoviamo incontri e conferenze per tutte le quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado di Giarre e Riposto, e devo dire che gli studenti rispondono sempre con grande attenzione e tempestività ai nostri appelli. Invito, in ogni caso, tutti coloro che possono farlo a donare. Il vostro gesto può salvare delle vite». 

Dario Calderone

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