Colpo di scena alle elezioni per il nuovo rettore dell’Università di Catania. Quello che da settimane è dato come il concorrente favorito alla successione di Antonino Recca, l’ex preside di Scienze politiche Giuseppe Vecchio, ha annunciato il ritiro dalla corsa. Formalmente, la candidatura non può essere ritirata, quindi – come accaduto già per un altro dei docenti in gara, Vittorio Calabrese – il docente ha chiesto sostanzialmente di votare al suo posto per il collega di Economia Giacomo Pignataro. «Non penso di dovere cercare riconoscimenti personali o di dovere tentare prove di forza, inutili per me e stressanti per i miei sostenitori e per lAteneo – ha scritto in una lettera commentando i risultati – Esprimo stima e riconoscimento nei confronti del prof. Giacomo Pignataro, che ritengo saprà valorizzare e garantire anche quella parte importante dellelettorato che ha onorato me e il prof. Iachello di un voto che riunisce, comunque, una maggioranza nell’Ateneo e che è ben presente negli organi collegiali».
Quella di oggi per l’Ateneo di Catania è stata una giornata a dir poco convulsa. Dopo le votazioni di ieri, che hanno visto a sorpresa in netto vantaggio Pignataro durante tutte le operazioni di spoglio, si sono susseguite intense riunioni per analizzare un voto che non è andato assolutamente come previsto dal momento in cui le urne hanno varcato la soglia di palazzo Centrale. Alla vigilia delle consultazioni era Vecchio il candidato da battere, forte di un endorsement del calibro di quello del Magnifico uscente. Quella di Pignataro, invece, era vista come una figura destinata a correre per colmare lo svantaggio. Meno forti sono parse già nel corso della campagna elettorale le altre due candidature, quella di Calabrese (ritiratosi praticamente all’ultimo minuto) e dell’ex preside di Lettere Enrico Iachello. Lo stesso Recca non ha nascosto la delusione ieri sera al termine dello spoglio: «E un voto di protesta – ha spiegato a CTzen – contro il governo uscente, in questo caso il mio». Anche il Magnifico sperava in un risultato diverso: «Avendo pensato che cera una forte prevalenza per Vecchio, ho sbagliato i conti. Può capitare, si ricomincia». Ma non è stato dello stesso parere il candidato da lui sostenuto che ha optato per un passo indietro.
Per tutta la giornata la caccia ai due candidati maggiori è stata intensa. Entrambi irraggiungibile fino alla serata. La tensione sale ulteriormente quando si diffondono le voci circa un’ultima riunione nel corso della quale Pippo Vecchio avrebbe scritto il messaggio con il quale annuncia la decisione. E se l’ex preside dell’ex facoltà di Scienze politiche risponde al cellulare solo per spiegare di essere in riunione, Giacomo Pignataro si rende irreperibile già dal giorno precedente. Raggiunto finalmente al telefono in serata, ha voce solo per spiegare di avere qualche problema di salute.
La strada è dunque spianata per il docente di Scienze della finanza che potrebbe diventare la prossima settimana il ventisettesimo rettore dell’Ateneo di Catania. Ma prima di indossare la toga da magnifico potrebbe attendere anche qualche mese. Tutto dipende dal suo predecessore, Antonino Recca. Nel caso in cui il candidato al Senato – con una lista per Monti premier – fosse eletto, dovrebbe rinunciare rapidamente al suo incarico di rettore per accomodarsi a palazzo Madama. Ma qualora non riesca a raggiungere il seggio romano, potrebbe decidere di restare in carica fino alla fine del mandato che scade a ottobre.
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