L’EX PRESIDENTE DELLA REGIONE SARDA ANDRA’ IN LISTA. VOLUTO DAL CAVALIERE. CHE IN UNA RIUNIONE RISERVATA CONVOCATA A ROMA VENERDI’ SCORSO…
Arrivano novità nella lista di Forza Italia per il collegio Sicilia-Sardegna. Sono due novità, una più ‘pesante dell’altra.
La prima arriva direttamente dalla Sardegna. Il candidato di questa Isola, a quanto si sussurra, potrebbe essere Ugo Cappellacci, già presidente della Regione sarda, che affiancherebbe, o forse sostituirebbe Salvatore Cicu. Il passaggio non è di poco conto. Perché Cappellacci non sarebbe un candidato da 20 mila voti o giù di lì. L’ex presidente della Regione Sardegna andrebbe in lista per vincere.
Morale: dei due seggi che Forza Italia si aspetta di conquistare nel collegio Sicilia-Sardegna, uno sarebbe già opzionato da Cappellacci. Di conseguenza, per la Sicilia, resterebbe disponibile un solo seggio.
La seconda notizia – forse non meno ‘pesante’ della prima – è che venerdì scorso, a Roma, Silvio Berlusconi in persona ha convocato una riunione con i ‘siciliani’. Tagliando fuori tutta la vecchia guardia degli azzurri siciliani. Con una sola eccezione: Gianfranco Miccichè.
Alla riunione romana c’erano alcuni dei rappresentanti dei “Circoli” siciliani Forza Silvio. Ai quali il Cavaliere, da un lato, ha ribadito la sua intenzione di candidarsi; dall’altro ha detto a chiare lettere che queste elezioni debbono essere una sorta di ‘buonuscita’ per Miccichè, che nel 2012 avrebbe dovuto diventare presidente della Regione siciliana. Operazione fallita perché ‘pugnalato’ alle spalle da Angelino Alfano.
In effetti, nell’estate del 2012, prima di candidarsi con Raffaele Lombardo, Miccichè aveva posto la sua candidatura alla guida della Regione siciliana come espressione di tutto il centrodestra dell’Isola. Ma era stato ‘stoppato’ da Angelino Alfano e da Giuseppe Firrarello.
Allora lo ‘stop’ a Miccichè era sembrato un ‘regolamento di conti’ interno al Pdl siciliano. Anche perché, Micicchè, di ‘casini’, ne aveva combinati tanti: a cominciare, nel 2008, dalla ‘creazione’ del Pdl Sicilia. Mossa che aveva spaccato il suo Partito, portandone una parte con Raffaele Lombardo e con il PD al Governo della Regione. E lasciando il Pdl ufficiale all’opposizione. Queste è storia.
Alfano, nel 2012, gli restituirà pan per focaccia, ‘stoppando’ la sua candidatura alla presidenza della Regione siciliana come espressione di tutto il centrodestra siciliano.
Già allora, però, a quanto pare, Alfano e i suoi – con in testa Firrarello e suo genero Giuseppe Castiglione – avevano l’accordo con l’Udc di Giampiero D’Alia per votare Rosario Crocetta e, di conseguenza, per affossare anche la candidatura di Nello Musumeci.
Operazione riuscita, perché Crocetta, senza il ‘tradimento’ di Alfano, Firarrello e Castiglione, non sarebbe mai stato eletto presidente della Regione siciliana. In cambio, i tre hanno messo all’incasso un assessorato nella Giunta Crocetta a mezzadria con l’Udc. In pratica, l’equivalente dei “trenta denari”, come si conviene ai “Giuda” della politica.
Insomma, il ‘tradimento’ di Alfano e dei suoi, prima di consumarsi a spese di Berlusconi, si è consumato in Sicilia a spese di Miccichè e di Musumeci. Per questo, ha lasciato capire Berlusconi nell’incontro di venerdì scorso, Miccichè va ‘risarcito’.
Per ‘risarcirlo’ – ecco una terza ‘notizia’ che è più un’indiscrezione quasi logica – Miccichè dovrà entrare in una terzina di democristiana memoria. Siccome alle elezioni europee si possono esprimere tre preferenze, gli amici sardi e siciliani di Berlusconi si dovranno ‘caricare’ sul groppone Miccichè.
E’ chiaro che, con l’incontro romano di venerdì scorso, la campagna elettorale di Forza Italia in Sicilia, per le europee, muta radicalmente. E’ probabile che Cappellacci, fedelissimo del Cavaliere, si ‘carichi’ Miccichè in Sardegna. Diverso, invece, lo scenario in Sicilia.
Se sarà in lista Berlusconi, il Cavaliere, in Sicilia, dovrebbe ‘tirarsi’ senza problemi Miccichè. In questo caso, con il Cavaliere che opterebbe per un altro collegio, gli eletti dovrebbero essere Cappellacci e Miccichè. Ma senza Berlusconi in lista, ‘Gianfranco’ potrebbe avere problemi. Perché Salvo Pogliese, che ha già formalizzato la sua candidatura, e Salvatore Iacolino, lo supererebbero. Soprattutto se dovessero decidere di andare in coppia.
Per i ‘Circoli’ siciliano Forza Silvio, in lista dovrebbe andare una donna.
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