Elezioni, sono nove i Comuni al voto nelle Madonie Trionfo di liste civiche, i 5stelle solo a Campofelice

Sono nove i Comuni delle Madonie che domenica prossima si apprestano a rinnovare il consiglio comunale con l’elezione diretta del sindaco. Più di un terzo dei centri del territorio che, dopo le politiche di ottobre, si recheranno nuovamente alle urne. Tra loro ci sono Sclafani Bagni (sindaco uscente Giuseppe Leone); Gratteri (sindaco uscente Giacomo Ilardo, condannato); Geraci Siculo (sindaco uscente Bartolo Vienna); Alimena (sindaco uscente Alvise Stracci); Sciara (sindaco uscente Salvatore Rini), Montemaggiore Belsito (sindaco uscente Domenico Porretto), Collesano (commissariato dopo il voto di sfiducia a Di Gesaro); Cerda (sindaco uscente Giuseppe Ognibene), e Campofelice di Roccella (sindaco uscente Massimo Battaglia). Un trionfo di liste civiche anche se i molti casi i candidati potranno contare su diversi riferimenti nel panorama politico regionale.

È una sfida a tre quella di Cerda, per decretare il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali. In tutti e tre i casi i candidati sono sostenuti da liste civiche, senza simboli di partito: si tratta di Salvatore Geraci (Salvatore Geraci sindaco), Salvatore Cicero (Insieme per Cerda), e Mario Cappadonia (Cappadonia sindaco). Cappadonia, 59 anni, avvocato, già consigliere e assessore, vanta una lunga esperienza amministrativa avendo già ricoperto il ruolo di primo cittadino dal 1993 al 1997. Seppur sostenuto da una lista civica, tra i suoi simpatizzanti può contare su diversi riferimenti a livello regionale che spaziano dal centrodestra al centrosinistra. Tra i primi assessori designati della giunta ci sono Benedetta Desirèe Parisi e Carmelina Riolo. La lista di Cappadonia Sindaco: Alaimo Antonina detta Nina, Baratta Angelo, Bellina Giuseppina detta Giusy o Giusi, Bondi Pietro Giuseppe detto Pino, Bulfamante Pietro detto Piero, Cappadonia Salvatore detto Totò, Castiglia Michele, Emmanuello Marco, Imburgia Francesco, Riolo Carmela detta Carmelina, Tubolino Rosalia Angela detta Rosangela, Tuso Gioachino detto Gioacchino.

Cicero, invece, alleato del sindaco uscente Giuseppe Ognibene, alle precedenti elezioni non ha agguantato per un soffio la poltrona più altra del centro madonita. Con Cicero Sindaco – Insieme per Cerda si presenteranno: Alaimo, Eleonora detta Ele, Alaimo Maria Angela detta Mariangela, Chiappone Antonella, Cicero Domenico, Civiletto Giuseppe, Fusco Gaetano, Gaglio Salvatore, Gullo Caterina, Imburgia Carmelo, Insinga Raffaele, Ricotta Ferdinando detto Nando, Zambaldo Agostino detto Claudio. Geraci, infine, è un dirigente sindacale che ha costruito in Sicilia una struttura consociativa che si occupa di servizi al cittadino. Con la lista Salvatore Geraci ci saranno: Di Carlo Giuseppe Pio, Battaglia Domenico Liborio, Cicero Salvatore, Dioguardi Mario, Dioguardi Salvatore detto Totò, Filippone Carmelo, Geraci Giuseppe Salvatore Maria, Guida Floriana, Liberti Francesca, Passamonte Felisia, Sampognaro Mariangela, Vivirito Cristian.

Ad Alimena, invece, la partita vede solo due contendenti in lizza: si tratta di Giuseppe Scrivano (Alimena Nel Cuore) e Salvatore Scelfo (Alimena Futura). Anche stavolta nessuno simbolo campeggia sulle liste a sostegno dei due candidati. Scelfo, 54 anni, con una decennale esperienza nel sindacato tra le fila della Filca Cisl, alla sua esperienza politica si pone in qualche modo in continuità con l’attuale amministrazione: Alvise Stracci, il sindaco uscente, figura infatti come il primo nome della sua lista. Due gli assessori designati: Maria Palma Albanese, Renzo Valenza. La lista Alimena Futura compre: Alvise Stracci (il sindaco uscente) Irene Ciappa, Maria Palma Albanese, Massimiliano Cipriano, Ignazio Giuseppe D’Angelo, Salvatore Mascellino, Claudia Emilia Fascianella, Salvatore Furca e Renzo Valenza. 

Il suo avversario, Scrivano, 54 anni, insegnante di diritto, già tre volte sindaco di Alimena e direttore generale dell’ente di formazione regionale Interefop, alle precedenti elezioni si era presentato tra le file del centrodestra. La sua, infatti, si conferma una lista civica con matrice di centrodestra. Tra gli assessori designati ci sono Gaspare Mario D’Amico e Santina Bausone mentre i candidati della lista Alimena nel Cuore Santina Busone, Gaspare Mario D’Amico, Alessandra Macaluso, Fabio Simili, Gino Macaddino, Pietro Scelfo, Giovanni Domenico Di Gangi, Fabio Scancarello e Nadia Ippolita.

Non si presentano al voto in quasi nessuno dei Comuni madoniti, nonostante siano da poco al governo nazionale insieme alla Lega. Sono i 5stelle, che riescono a presentare la lista soltanto a Campofelice di Roccella. Dove a candidarsi è Calcedonio Scacciaferro: laureato in giurisprudenza, per tanti anni segretario comunale nel Nord Italia, il pentastellato dice a mettere a disposizione «la mia serietà e competenza amministrativa». E, come da tradizione grillina, ha già presentato la possibile squadra assessoriale. Dovrà vedersela con l’amministrazione uscente, che punta su Michela Taravella con la lista civica SiAmo Campofelice: anche qui, come avviene da altre parti, gli appoggi politici – come nel caso dell’uscente Massimo Battaglia – sono espliciti. A sfidare i due contendenti una figura storica del panorama cittadino, vale a dire l’ex deputato regionale Peppuccio Di Maggio, promotore e leader della lista Uniti per l’Avvenire

Mentre a Collesano la polemica principale ha riguardato la candidatura di Domenico Mastrolembo Ventura: nominato commissario del piccolo Comune madonita lo scorso 30 agosto, il tecnico della Regione (già assessore a Bagheria) ha scelto di provare a continuare il percorso alla guida di Collesano, con la lista Una democrazia partecipata. Una scelta, la sua, che gli è costata l’ostracismo del governo Musumeci che, attraverso le parole di Alessandro Aricò (fedelissimo del presidente e capogruppo all’Ars di Diventerà Bellissima), ad aprile ne aveva chiesto l’allontanamento perchè, a suo dire, sarebbe stata «a rischio la campagna elettorale». Anche gli altri due candidati sono supportati da liste civiche, ed entrambe mettono Collesano nel nome: Michele Iannello (Un’altra storia per Collesano) e Giovanni Battista Meli (Prima di tutto Collesano). 

Andrea Turco

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