A Mascalucia, il terzo comune più popoloso
fra i 22 del Catanese al voto a giugno, ha già visto la luce una convergenza politica che è prima di tutto una chimera. Per la successione al sindaco Giovanni Leonardi, fattosi da parte qualche settimana fa rinunciando alla ricandidatura, scatta infatti in prima fila il suo sfidante battuto al ballottaggio del 2013, Enzo Magra. L’architetto è diventato la più forte calamita in campo per le varie branche di centrodestra e centrosinistra che, sul piano locale, vanno ancora una volta in ordine sparso. E così contribuiranno alle sei liste, o forse più, della sua coalizione sia gli uomini del deputato regionale Pd Luca Sammartino che quelli più o meno organici a Forza Italia e altri partiti del centrodestra.
La prima delle
contraddizioni di questa campagna elettorale va di pari passo con la seconda, conseguenza di un’alleanza che a Mascalucia da tempo non è una novità. A scegliere l’ex avversario Magra è proprio il grosso della maggioranza uscente di Leonardi, legato all’area di Articolo 4, al fianco dell’altra anima prevalente della coalizione, il centrodestra ex Pdl. Proprio questo gruppo – guidato da volti come il vicesindaco uscente Fabio Cantarella, oggi leader locale della Lega di Matteo Salvini – spianò la strada alla sconfitta di Magra, alleandosi con Leonardi al ballottaggio. Cinque anni fa accanto al nome dell’architetto c’era il Megafono di Rosario Crocetta: oggi, invece, potrebbero spuntare i simboli di FI e alleati, oltre a quelli dei contenitori sammartiniani. Il dilemma verrà sciolto a breve, anche se la linea prevalente sembra essere quella di non intaccare l’impronta civica della coalizione. Sarebbe questo l’abito più calzante per un matrimonio destra-sinistra – già visto ad esempio nella vicina Sant’Agata li Battiati e quasi realtà anche ad Adrano e Belpasso – che rompe confini partitici per la verità già più che terremotati.
A suggellare il patto fra ex avversari dovrebbero pure arrivare i legami di famiglia: in una delle liste di Magra ci sarà anche il fratello del sindaco uscente,
Nuccio Leonardi, in passato già consigliere. Nella quindicina di uscenti di maggioranza pronti a ricandidarsi con l’architetto, compaiono anche i consiglieri Andrea Guglielmino e Pietro Amantia – legati ai forzisti Dario Daidone e Salvo Pogliese – Fabio Mondelli, Valentina Lombardo e, in quota Sammartino, altri consiglieri uscenti come Damiano Marchese e Mario Marino e il presidente dell’aula Alfio D’Urso. E dovrebbe esserci anche quel Santo Giordano travolto dalle polemiche durante la campagna per le Regionali. L’ex assessore del sindaco Leonardi era stato revocato a settembre dopo la diffusione di una telefonata in cui discuteva con un dipendente della partecipata Mosema, gestore dell’igiene urbana a Mascalucia: in cambio di un voto per il suo riferimento politico Sammartino, secondo la ricostruzione di allora, poteva profilarsi un rinnovo del contratto di lavoro.
S’innesta qui un altro paradosso: tra gli sfidanti della corazzata azzurro-sammartiniana c’è proprio la ex presidente di
Mosema Concetta Lucia Italia, sostenuta dai dem rimasti fuori dalla grosse koalition di Magra, cioè gli uomini vicini ad Anthony Barbagallo e all’area Cgil di Angelo Villari e Concetta Raia. Un posto in squadra dovrebbe averlo anche il candidato sindaco Pd del 2013, Claudio Pappalardo. Con Italia ci sono anche gli ex Mpa del già sindaco per nove anni Salvatore Maugeri, nel 2013 riuniti intorno alla candidatura di figlio Ignazio.
Un altro portatore di cognome pesante è il terzo candidato sindaco della partita: Francesco D’Urso Somma, figlio di Giuseppe, ex deputato regionale del Partito Liberale ed ex sindaco di Mascalucia. Fratelli d’Italia e l‘Udc di Giovanni Pistorio contribuiranno alle sue liste, così come farà qualche forzista rimasto fuori dalla coalizione di Magra. Non sarà del gruppo il consigliere uscente Carmelo Tropea: il fratello dell’imprenditore della sanità Massimo (a sua volta a un passo dalla candidatura con l’Udc alle Regionali) sarebbe pronto ad andare in lista non a Mascalucia, bensì alle Comunali a Catania, tra le fila di Diventerà bellissima.
Vorrebbe infine far saltare il tavolo di alleanze trasversali, corsi e ricorsi, il Movimento 5 stelle incarnato negli ultimi cinque anni dall’ex candidata sindaca Agata Montesanto. Ѐ Alessandro Salerno, docente di filosofia del liceo Marchesi di Mascalucia, il candidato sindaco dei grillini. Protagonista pochi giorni fa di un’inquietante denuncia: davanti la porta di casa, nel giorno del lancio del suo progetto, ha rinvenuto una testa di gallo mozzata.
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