Rieccoli. Mentre nel centrodestra di Palermo ci si interroga su chi dovrebbe essere il candidato a sindaco, tornano in pista due protagonisti della politica siciliana e cittadina: Guido Lo Porto (foto a sinistra) e Nicolò Nicolosi detto Ciccio (in basso a destra). Il primo è un esponente storico della destra, più volte parlamentare nazionale, già vice ministro, già presidente dellAssemblea regionale siciliana e poi assessore. Il secondo, già esponente storico della Dc, poi protagonista della diaspora democristiana, anche lui ex parlamentare nazionale e regionale ed ex assessore. A due si è unito lex deputato di Sala d’Ercole, Toni Rizzotto. I tre si preparano a scendere in campo alle elezioni comunali con una lista. Per appoggiare chi?
I tre, oggi, stando a indiscrezioni, si considerano battitori liberi. Aspettiamo e accompagnamo levoluzione del quadro politico, dice Ciccio Nicolosi. Per logica politica, vista la loro provenienza, non dovrebbero andare oltre il centrodestra. In questo schieramento politico dovrebbe rientrare anche il Movimento per lautonomia, che è stato di centrodestra fino al 2008. Poi è noto quello che è successo: Raffaele Lombardo, leader dellMpa, appena eletto presidente della Regione, si è spostato verso sinistra, in barba agli elettori di centrodestra che lo hanno votato.
Questa precisazione è dobbligo perché i tre, bene o male, hanno avuto a che fare con lMpa. Lo Porto è stato candidato, nel 2008, in una lista di Lombardo (che alle regionali di quattro anni fa presentò tre liste, sbagliando clamorosamente i conti, perché nessuna delle due liste di appoggio allMpa raggiunse il quorum del 5 per cento: voti buttati nel cestino). Anche Ciccio Nicolosi è stato candidato in una lista delMpa, mentre Toni Rizzotto ha già ricoperto il ruolo di deputato regionale.
Il nuovo movimento politico, che non ha ancora un nome, non dovrebbe collocarsi nel centrosinistra dove ormai si trova lMpa di Lombardo. E, forse, nemmeno nel centrodestra. La collocazione ideale dovrebbe essere il centro. Nicolosi, Lo Porto e Rizzotto hanno già messo insieme ben 12 associazioni cittadine e si accingono, il 25 febbraio prossimo, a tenere la prima assemblea a Palermo, nei saloni del Don Orione. Ci dovrebbero essere nomi pesanti del mondo della cultura, dellUniversità e, in generale, della società civile di Palermo. Alliniziativa avrebbe dato la propria adesione il movimento Città nostra di Giuseppe Alessi, figlio del parlamentare nazionale Alberto Alessi (e quindi nipote del mai dimenticato primo presidente dellla Regione siciliana, Giuseppe Alessi).
Lobiettivo del movimento è, ovviamente, quello mandare un paio di esponenti (e forse qualcosa in più se loperazione politica riuscirà sul piano elettorale) a Palazzo delle Aquile, la sede del consiglio comunale di Palermo. Per raggiungere tale obiettivo il movimento dovrà sperare lo sbarramento del 5 per cento. Servono almeno 16-17 mila voti, meglio se 18-20 mila voti per avere la certezza matematica.
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