Il dato che salta subito agli occhi analizzando la lista dei morti & feriti nel collegio di Palermo è il tonfo di Gianfranco Miccichè. Capolista e leader di Grande Sud nella nel capoluogo siciliano, Miccichè raccoglie appena mille e 535 voti. Veramente pochi. Pochissimi rispetto agli 8009 di Riccardo Savona, che è risultato il primo degli eletti.
E un dato che fa un poimpressione. Miccichè è pur sempre un candidato alla presidenza della Regione che ha preso il 15 per cento dei voti.
Sempre nella lista di Grande Sud spiccano i 5 mila e 107 voti di Edy Tamaio, che infatti è il secondo eletto. E sono questi due i candidati di Grande Sud che vanno a Sala dErcole.
Primo dei non eletti è il parlamentare uscente, Francesco Mineo, con tremila e 304 voti. Nel complesso, la list di Grande Sud, nel collegio di Palermo, raccoglie 31 e 789 voti.
Il Partito dei Siciliani, nel collegio di Palermo, raggiunge quota 31 e 359 voti. Gli eletti sono Vincenzo Figuccia, figlio darte (suo padre è uno storico consigliere comunale di Palermo) con 7 mila 433 voti e Giovanni Greco con 4 mila 390 voti. Primo dei non eletti, Tony Rizzotto con 3 mila 921 voti. Fuori anche Ruggero Avellone (anche lui con 3098 voti), Francesco Miceli con 2mila 944 voti, Mimmo Russo con 2 mila 536 voti e lex assessore regionale, Mario Parlavecchio con mille e 209 voti.
Nel Pd gli eletti sono Giuseppe Lupo (8.715), Antonello Cracolici (8 mila 429 voti) e Fabrizio Ferrandelli (7 mila 906 voti). Restano fuori i due parlamentari che hanno dimostrato grande libertà dazione rispetto al Governo Lombardo-Pd: Davide Faraone (7 mila e 54 voti) e Pino Apprendi (6 mila 528 voti). Questultimo, con molta probabilità, paga il conto per essersi opposto al clientelismo e alle spericolate operazioni messe in atto dalla sua parte politica nel settore della grande distribuzione organizzata. Resta fuori anche Francesco Riggio con 6 mila 844 voti, che era appoggiato dallex parlamentare del Pd, Gaspare Vitrano.
LUdc, nel collegio di Palermo, conquista 44 mila 817 voti. Eletti Nino Dina (10 mila e 229 voti) e Totò Lentini (5 mila 304 voti). Non ce lhanno fatta Luigi Vallone (4 mila 896 voti), Pietro La Torre (4 mila 296 voti), Enzo Briganò (3 mila 531 voti) e luscente Alberto Campagna (3 mila 199 voti). Questultimo ha lasciato il Pdl cercando più fortuna nellUdc, ma non gli è andata bene.
Futuro e Libertà, a Palermo, registra il successo personale di Alessandro Aricò, ma la lista, è noto, non raggiunge il 5 per cento a livello regionale. Niente ritorno allArs per Aricò. Forse se tanti esponente del Futuro e Libertà non avessero cambiato casacca, temendo che la lista non avrebbe superato il 5 per cento, le cose sarebbero andate diversamente. Forse Fli non raggiunge il quorum del 5 per cento per le fughe di candidati in altre liste.
A Palermo, per esempio, Riccardo Savona si è candidato con Grande Sud, portando a quella lista 8 mila voti. Stessa cosa per altri candidati di Fli che hanno alimentato i voti di altre liste. Un peccato.
La lista di Italia dei Valori non va oltre di 20 mila 680 voti. Troppo pochi i voti di lista e troppo debole la lista. Ce registra, comunque, la buona affermazione di Pippo Russo con 3 mila 271 voti.
Il Cantiere Popolare-Pid raccoglie 32 mila 185 voti. Pochi, per una lista che a Palermo e provincia avrebbe dovuto raggiungere altri risultati. Gli eletti sono Toto Cordaro (9 mila 259 voti) e Roberto Clemente (7 mila 281 voti). In questa lista non si può parlare di sconfitti, perché i candidati, di fatto, erano solo Cordaro e Clemente (da qui debolezza della lista).
Quasi 52 mila voti per la lista del Pdl. Non è andata bene, ma non è stato un disastro. Primo degli eletti il presidente uscente dellArs, Francesco Cascio, con 12 mila 395 voti. Al secondo posto Francesco Scoma (8 mila 559 voti) e Salvino Caputo (5 mila 730 voti).
La lista Crocetta, a Palermo, prende 14 mila e 727 voti. Lo stesso Crocetta prende mille e 113 voti. Viene eletto Giovanni Di Giacinto con 3 mila 148 voti.
Nella lista Fava buono il risultato di Erasmo Palazzotto con 2 mila 641 voti. Secondi – qui la particolarità – due candidati con mille e 408 voti ciascuno: Antonio Marotta e Saverio Cipriano. Ninni Terminelli raggiunge quota mille e 113 voti. La lista, è noto, non ha superato il 5 per cento. Nel collegio di Palermo ha raccolto 12 mila 427 voti.
Nella lista Musumeci, che ha superato il 5 per cento a livello regionale, il più votato è Salvo Lo Giudice con 8 mila 575 voti. Al secondo posto Pino Scrivano con 4 mila 164 voti. Terzo Bartolo Sammartino con 3 mila 342 voti.
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