La giornata delle elezioni amministrative nei quattro comuni del siracusano si è conclusa con un prevedibile ballottaggio a Noto e Lentini; un plebiscito a Ferla per Michelangelo Giansiracusa che si riconferma dopo i suoi precedenti cinque anni di mandato, mentre è stata una sfida all’ultimo voto quella che a Sortino ha portato alla elezione del primo cittadino Vincenzo Parlato.
Giansiracusa si è riconfermato alla guida del piccolo comune di Ferla con 1.179 voti pari al 92,18 per cento di preferenze contro i 100 voti dello sfidante Federico Piccione che ha raggiunto solo il 7,82 per cento. Negativo il risultato dell’affluenza alle urne dei ferlesi che si è fermata al 66 per cento, quindi facendo attestare un undici per cento in meno rispetto a cinque anni fa. Anche a Sortino, dopo un’avvincente sfida fra tutti e cinque i candidati a sindaco, è stato scelto il primo cittadino che amministrerà per i prossimi cinque anni: è Vincenzo Parlato che ha vinto con il 25,98 per cento delle preferenze, sole 91 in più rispetto all’ex assessore provinciale Carmelo Spataro che si è fermato al 24,16 per cento.
Nel comune di Noto fra due settimane si torna invece alle urne e a sfidarsi, come da previsioni, saranno il sindaco uscente Corrado Bonfanti e il presidente del consiglio comunale Corrado Figura. Bonfanti, con il 37,45 per cento dei voti, non ha centrato la riconferma al primo turno, arginato dal 26,30 per cento delle preferenze per Figura che ha superato di poco il 22,42 per cento di Salvo Veneziano. «È un grande risultato – commenta Bonfanti – ma aspetto il 19 giugno per cantare vittoria. Adesso posso essere contento ma senza sottovalutare gli avversari. Quasi 5mila preferenze alla mia persona come candidato a sindaco sono una grande responsabilità che mostra una profonda volontà di continuità politica e amministrativa da parte dei miei concittadini che vogliono continuare a darmi fiducia». Si staccano di molto invece gli altri sfidanti: Massimo Prado si è fermato al 6,24 per cento, Francesca Sara Perna al 4,16 per cento e chiude con il 3,43 per cento l’ex vicesindaca Cettina Raudino. «Sono un po’ deluso, non mi aspettavo questo risultato – afferma Prado -. Adesso è il momento di riordinare le idee. Anche se è prassi che i due candidati che arrivano al ballottaggio valutino di contattare tutti gli altri avversari politici per provare a fare degli apparentamenti, credo che Bonfanti potrebbe anche decidere di continuare da solo».
A Lentini al secondo turno sarà faccia a faccia fra Stefano Battiato e Saverio Bosco a Lentini. Battiato è avanti a tutti avendo ottenuto il 28 per cento delle preferenze. «Sono molto soddisfatto – ha dichiarato a Meridionews – abbiamo lottato contro mille avversari ma il progetto è stato premiato. Adesso dobbiamo riconsiderare molte cose stando comunque con i piedi per terra perché non abbiamo ancora vinto e anche gli altri sfidanti hanno fatto dei discreti risultati. Dal punto di vista strategico – ha aggiunto Battiato – ci riconfronteremo con le forze politiche, escluso il Pd. In particolare, guardiamo con attenzione al candidato Dario Saggio». Secondo posto con il 23,35 per cento delle preferenze per Saverio Bosco. «È una delle più belle soddisfazioni politiche che abbia mai avuto, innanzitutto perché nasce da un gruppo di giovani alla testa di un processo rivoluzionario che non ha precedenti nella storia del nostro territorio. Ora è la prima lista a Lentini e, se io sarò eletto primo cittadino al secondo turno, avrò in consiglio comunale dieci consiglieri tutti del movimento Ora, praticamente un consiglio comunale senza liti. Fra questi dieci, inoltre ci sarebbero anche la donna più giovane, di soli 19 anni, e quella più votata in assoluto».
Ottimi risultati quelli della candidata pentastellata Maria Cunsolo che, con il 16,5 per cento di preferenze, si è guadagnata il terzo posto e si dice «molto contenta del risultato raggiunto considerando che era il primo tentativo del M5s a Lentini». Seguono poi Saggio con l’11,45 per cento e Vincenzo Laezza con il 10,75. Ultimo posto per Andrea Zarbano, il candidato del Partito democratico con solo il 9,92 per cento delle preferenze.
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