Salvatore Tinnirello è un ex di Sel. Impiegato comunale in pensione, tenta la scalata al palazzo comunale con la lista Tinnirello Sindaco – Insieme possiamo. Nella sua squadra di assessori, come prevede la legge, due sono già designati. Si tratta di Cono D’Alessandro e Gaetano Cipolla. «Posso dire – afferma in premessa – che fino ad oggi sto ricevendo molti consensi da parte dei cittadini e questo mi dà coraggio». Cinque le domande su altrettanti temi di attualità e di rilevanza per il comune di Niscemi: mafia, Muos, acqua, ospedale e agricoltura.
Salvatore Tinnirello, a Niscemi le istituzioni cosa devono fare per contrastare la mafia?
«Se noi vogliamo combatterla, dobbiamo combattere la povertà. La mafia si appiglia proprio alle persone bisognose, quindi combattiamo la povertà, inserendo cantieri di servizio, creando lavoro, aiutando le famiglie più deboli, i disoccupati, chi non ha un reddito. Chiunque, non sapendo come portare avanti la famiglia, è disposto a fare qualsiasi cosa e questo è un terreno fertile per la mafia».
Il Muos è un tema spinoso. Dopo l’opposizione della popolazione le antenne sono operative e in campagna elettorale tutti, o quasi, si dichiarano No Muos.
«Cinque anni fa facevo parte di Sel ed eravamo apertamente contro il Muos. Non abbandoniamo la lotta e se sarò eletto riprenderemo il fronte della lotta perché vogliamo che venga smontato e portato via da Niscemi. Non è possibile che una città come la nostra sia così martoriata. Da un lato l’Anic di Gela che ci ha portato i suoi mali, dall’altro il Muos con le radiazioni, non lo meritiamo. Non abbandoneremo Niscemi e continueremo la lotta».
Parliamo dell’ospedale Suor Cecilia Basarrocco. In relazione alla nuova rete ospedaliera cosa potrà fare il sindaco?
«Il sindaco in prima persona è responsabile della salute dei cittadini. Se con il Muos si viene ad intaccare, diventa competenza del sindaco. L’ospedale è la stessa cosa, se chiudono servizi è giusto che il sindaco si metta a difesa dei cittadini perché è questo il suo compito. Una volta eletto sindaco sarò il difensore della salute».
Distribuzione idrica carente, soprattutto in estate. Cosa deve fare il comune nei confronti di Caltaqua?
«Non capisco se sia un problema politico o tecnico. In questi giorni di elezioni in alcuni quartieri arriva l’acqua quasi ogni giorno, in altri periodi ogni 15 giorni. Noi abbiamo promesso che risolveremo il problema qualunque esso sia. Se Caltaqua ci dirà che è un problema di mancanza di risorse, noi a Niscemi abbiamo fonti sotterranee e possiamo benissimo utilizzare dei pozzi per i nostri serbatoi. Se il problema è il sollevamento dell’acqua, compreremo i sollevatori a spese del gestore. Non è possibile che Niscemi debba sopportare questa cosa, quando nella vicina Gela hanno l’acqua a giorni alterni oppure nella vicina Acate ogni giorno. Paghiamo la bolletta e vogliamo l’acqua tutti i giorni».
Anche grazie ad alcuni prodotti di eccellenza come il carciofo. Quando si parla di economia a Niscemi si pensa all’agricoltura.
«Diciamo che Niscemi è prettamente un paese agricolo. Il 90 per cento dell’economia è poggiato sull’agricoltura. Come amministrazione possiamo fare poco, però vogliamo farlo dando una mano agli agricoltori istituendo un ufficio agricoltura. Per fornire consigli e programmi per rinnovare l’agricoltura, come sulle colture biologiche o la bio-dinamica. Parallelamente un ufficio Europa che sforni progetti . L’Europa eroga incentivi ed i progetti potranno servire per l’agricoltura, l’artigianato, l’industria ed i servizi. Eletto sindaco, ho detto a chiare lettere che lasceremo lo stipendio insieme agli assessori e con i soldi risparmiati apriremo cantieri di servizio per disoccupati e famiglie in difficoltà. Impegnando le persone part time a 500 euro al mese, principalmente per la manutenzione delle strade che l’attuale amministrazione ha lasciato piene di buche e il verde pubblico, gli anziani e i disabili. Niscemi è anche edilizia, vogliamo da subito allargare il cimitero perché ci sono centinaia di domande depositate al comune e le persone che chiedono lo spazio per costruire non riescono a farlo».
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