Elezioni a Giarre, lo scontro è tra i big provinciali Il Pd spaccato potrebbe favorire l’outsider D’Anna

Quattro candidati a sindaco. E una rincorsa a rivendicare la propria indipendenza. «Le decisioni su Giarre devono essere nuovamente prese a Giarre». Un ritornello che rimbalza da una sede elettorale all’altra. Senza neanche fare troppa strada, considerato che nel giro di poche centinaia di metri, sulla via Callipoli, si concentrano i quartieri generali di Salvo Vitale, Tania Spitaleri e Angelo D’Anna, i tre principali contendenti, a cui si aggiunge Francesco Candido, scelto dal Movimento 5 stelle

Eppure basta poco per capire che la partita che si sta giocando nel Comune ionico è tutt’altro che confinata a dinamiche locali. Bastava fare su e giù per il corso principale nei giorni precedenti alla chiusura delle liste elettorali per incontrare politici di spicco provinciali e regionali: oltre al senatore giarrese Pippo Pagano, sono stati avvistati anche Pino Firrarello e una folta pattuglia di esponenti del Pd: Giuseppe Berretta, Luca Sammartino e Valeria Sudano da una parte, Concetta Raia, Angelo Villari e Anthony Barbagallo dall’altra. Già, perché è proprio all’interno del Partito democratico, che si presenta spaccato alle elezioni del 5 giugno, che hanno preso forma due delle quattro candidature.

Giarre è chiamata nuovamente alle urne dopo appena tre anni, a causa delle dimissioni di Roberto Bonaccorsi che ha deciso di non ricandidarsi. Pur sostenendo, anche se in maniera abbastanza distaccata, Salvo Vitale. Professore di scuola superiore, è lui il candidato ufficiale del Pd (anche se il simbolo non compare), scelto dalla direzione provinciale, ma sostenuto solo da una parte del partito: quella che fa capo alla Cgil, rappresentata a Giarre da Enzo Cubito e su scala provinciale dal trio Raia, Villari e Barbagallo. Una coalizione che, replicando lo schema che governa sia a Roma che a Palermo, si allarga al Nuovo centro destra che ha in Pagano e Firrarello i principali referenti sul territorio. Vitale, ex assessore nelle giunte guidate dall’ex sindaco Pippo Toscano a fine anni ’90, è stato negli ultimi tre anni all’opposizione, seppur fuori dal consiglio comunale, in quanto designato vicesindaco dallo sconfitto Salvo Andò. Eppure, appianati alcuni inevitabili attriti sorti in questi tre anni, tra i vecchi amici Vitale e Bonaccorsi è tornato il sereno. Altro elemento chiave della compagine che sostene il candidato del Pd è Carmelo Spitaleri, sindaco di Riposto tra il 2008 e il 2013, e assessore designato, insieme a Dario Li Mura, giovane segretario cittadino dei dem.

Spitaleri, stesso cognome della candidata dell’altra metà della luna democratica: Tania. Le elezioni improvvise non hanno, infatti, solo causato la spaccatura del Pd, ma anche in famiglia. Trentatré anni, unica rappresentante in consiglio comunale del partito di Matteo Renzi, presidente della commissione in difesa dell’ospedale, la giovane politica è stata voluta da Giuseppe Berretta che è riuscito a convincere, pare con l’aiuto determinante di alcuni consiglieri comunali giarresi, anche Luca Sammartino. Un fronte nuovo, quello tra Berretta e Sammartino, accomunati dalla voglia di farsi strada a livello provinciale e regionale all’interno del partito, a discapito dell’ala Cgil e di Enzo Bianco. Tania Spitaleri ha scelto di cogliere l’occasione aperta dallo scontro che si consuma lontano da Giarre. In un quadro politico liquido e caotico, però, si ritrova come compagni di strada molti di quelli che in passato ha combattuto: ex consiglieri di centrodestra (come Raffaele Musumeci, Salvatore Camarda, Orazio Scuderi, Vittorio Valenti) migrati, durante il mandato di Bonaccorsi, sotto Articolo 4. Una campagna trasferimenti che ha permesso al partito di Sammartino, neanche ai nastri di partenza alle elezioni del 2013, di diventare il gruppo più numeroso in consiglio e di chiedere un posto in giunta portando alle dimissioni di Bonaccorsi. A sostegno di Spitaleri anche la famiglia Le Mura, titolare della più importante agenzia di pompe funebri a Giarre. Nico Le Mura, ex consigliere provinciale dell’Udc, è il punto di riferimento di Sammartino nel Comune ionico. L’avvocato Enzo Silvestro e Giusy Trovato, ingegnere della St, sono gli assessori designati. 

A usufruire della spaccatura potrebbe essere Angelo D’Anna, avvocato, leader del movimento Città viva, e già candidato alle elezioni del 2013 quando fece registrare un exploit che lo portò a un passo dal ballottaggio. Nonostante il sostegno di una sola lista civica. Ed è proprio da questo gap che D’Anna è ripartito, sacrificando parzialmente il carattere puramente civico della sua proposta e allargando la coalizione a soggetti politici, in primis a quella parte di centrodestra locale rimasta orfana di una leadership. Si spiega così la presenza nelle sue liste dell’ex Pdl Francesco Cardillo, l’ex Mpa Maurizio Arena e l’investitura ufficiale, tramite primarie online, da parte di Fratelli d’Italia. Ma non solo. A rimescolare il quadro si aggiungono il sostegno di alcuni esponenti di Riposto Bene Comune (ex Rifondazione comunista), candidati nella lista Insieme per il bene comune, e quello esterno di Piero Mangano, ex assessore nella giunta di Teresa Sodano. D’Anna ha indicato come eventuali assessori Enza Rosano e Giuseppe D’Urso

Infine il Movimento 5 stelle, che nelle amministrative di tre anni fa si è fermato al due per cento delle preferenze, ha scelto Francesco Candido, presidente della locale Confcommercio fino a poche settimane fa. A suo sostegno, com’è tradizione dei pentastellati, una sola lista. Gli assessori designati sono Francesco Spina (il candidato sindaco del 2013), Rosario Pollicina e Sergio La Porta

Salvo Catalano

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