Pochi conoscono la storia di Eleonora Ragusa, pseudonimo di Kiyohara Tama, pittrice giapponese che ha operato a cavallo tra ‘800 e ‘900 a Palermo e sposa dello scultore palermitano Vincenzo Ragusa. Conosciuto nel 1878 a Tokyo, dove quest’ultimo insegnava arte, Kiyohara lo ha seguito in Sicilia dove ha proseguito la sua carriera, per poi tornare in patria nel 1927 alla morte del marito. La maggior parte delle opere di Eleonora, morta nel 1939, si trovavano a Tokyo durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale, per questo sono rimaste distrutte durante uno dei bombardamenti sulla capitale nipponica che hanno colpito il suo atelier.
Una parte delle opere sopravvissute saranno visibili per due giorni, sabato e domenica, a Palazzo Sant’Elia, in una mostra organizzata in occasione dell’ottava edizione de La Sicilia abbraccia il Giappone, evento organizzato dall’associazione culturale Sicilia-Giappone all’insegna dell’approfondimento delle tradizioni del paese asiatico. Ci sarà anche una mostra multimediale su uno studio compiuto da alcuni pescatori giapponesi sulla tipica pesca del tonno siciliana, la mattanza. Il Giappone è uno dei maggiori pese esportatori di tonno e il gemellaggio ittico ha avuto lo scopo di trovare nuovi metodi di pesca.
Ospiti illustri alcuni maestri delle arti giapponesi che da sabato alle 10 si esibiranno in dimostrazioni con la caratteristica spada giapponese, nella tradizionale vestizione del kimono, ma anche nella cucina tipica e nella cerimonia del tè. Previste anche una mostra fotografica su Hiroshima e Nagasaki, con immagini precedenti al bombardamento nucleare dell’agosto 1945, e un’esposizione di pittura.
Il programma di questa edizione sarà preceduto domani alle 12 da un seminario all’Università, partner dell’evento, in cui si discuterà delle relazioni socio-politiche tra Italia, Giappone e Australia, alla presenza del ministro Hiroshi Yamauchi dell’Ambasciata del Giappone in Italia, dell’ambasciatore australiano Greg French e di docenti di diritto comparato dell’ateneo palermitano. Ad accompagnare questo seminario una mostra fotografica sul Giappone moderno e il racconto dell’esperienza di alcuni studenti palermitani di Scienze Politiche durante il loro anno accademico svolto in estremo oriente: l’Università di Palermo offre infatti agli studenti dell’ateneo la possibilità di partire per affinare la conoscenza delle relazioni internazionali a Tokyo.
Il 26, invece, il Ministro Hiroshi Yamauchi prenderà parte all’inaugurazione delle mostre insieme al Presidente dell’Associazione Culturale Sicilia Giappone Giuseppe Spataro e alla vice direttrice dell’Istituto Giapponese di Cultura Naoko Sugimoto. Previsti la presenza del sindaco Leoluca Orlado e dell’assessore alla cultura Andrea Cusimano. Qui l’intero programma dell’evento. L’ingresso a Palazzo Sant’Elia è gratuito, ma chi vorrà potrà donare due euro per il restauro di un lampadario settecentesco ritrovato nei sotterranei dell’edificio e curato dalla Fondazione Sant’Elia
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