TORNIAMO AD OCCUPARCI DELLENTE VICINO AL MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI. DALLA RICOSTRUZIONE EMERGE IL BLACKOUT DELLAMMINISTRAZIONE REGIONALE CHE SEMBRA OSTINARSI A NON PRENDERE ATTO CHE PIU DI QUALCOSA NON VA. ED E DAVVERO STRANO, FORSE PERCHE LA VERIFICA DEGLI ATTI SAREBBE OSTACOLATA DA ALTRI INTERESSI?
LEfal provinciale di Messina sarebbe prossimo alla chiusura, ma lente di formazione non ci sta e lancia accuse urbi et orbi, per restar in tema pasquale.
Enrico Favara, attualmente amministratore unico dellEfal provinciale di Messina, e Nicolò Papa, ex presidente rilanciano la puntata chiamando in causa lassessorato regionale allIstruzione e la Formazione professionale ed i dipendenti. Che sia un modo maldestro per tentare di scrollarsi dalle responsabilità che appaiono ogni giorno che passa sempre più pesanti?
La verità è che si complica la vicenda che vede lente di formazione legato al Movimento Cristiano Lavoratori implicato in diverse inchieste giudiziarie e amministrative. Di seguito proviamo a ricostruire al cune circostanze per mettere a nudo la grave assenza di controlli che danneggiano non solo i lavoratori ma, con ogni probabilità, anche le casse del Erario pubblico.
LEfal è un ente che ha subito lavvio del procedimento di revoca dellaccreditamento nellaprile del 2013. Posizione successivamente aggravata da una diffida accertativa dellispettorato provinciale di Messina che ha contestato oltre cinquecento milioni di euro per stipendi non pagati. E non basta perché lente continua a dichiararsi in regola.
Allora aggiungiamo altri elementi. Il 3 settembre 2013 lassessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, ha annunciato alla stampa, in pompa magna che decine di enti in Sicilia rischiavano la chiusura per revoca dellaccreditamento.
Adesso rischiano la revoca. Al caso Ial Sicilia potrebbero seguirne altri, queste le parole della giovane assessora. E in effetti, già a marzo il Governo regionale aveva rivelato l’avvio dell’iter di revoca dell’accreditamento per 43 enti. Il motivo, quasi sempre lo stesso: arretrati nel pagamento degli stipendi che in alcuni casi, avrebbero toccato le 18 mensilità non pagate. Come nel caso dell’Efal di Messina che non avrebbe pagato le mensilità dal gennaio del 2011 al maggio del 2012. Peccato però che allente messinese nellorbita del Movimento cristiano lavoratori nessuno ha mai fermato lattività.
Semmai, paradosso dei paradossi, dopo le dichiarazioni al vetriolo della Scilabra con nomi e cognomi di enti prossimi al definanziamento, compreso lEfal di Messina, cosè accaduto? Il miracolo!
Nel dicembre del 2013 lEnte vocato allMcl ha ottenuto, incredibilmente, un finanziamento da parte della Regione siciliana di oltre un milione di euro. Proprio così, lEfal, pur in una condizione debitoria disastrosa sia verso i dipendenti che verso i fornitori, come dimostrato dalla diffida accertativa. Con laggravio di una situazione non proprio chiara nei confronti dellInps emersa in ordine allutilizzo della Cassa integrazione guadagni in deroga. Pare che dalle indagini condotte dagli uffici dellInps di Messina sarebbero emerse ore libere presso lo sportello dellente. Ore mai coperte e dallaltro lato i dipendenti sarebbero stati posti in Cigd dallente.
Da indiscrezioni ci risultano, inoltre, molte denunce presso lUfficio provinciale del Lavoro, lispettorato e lassessorato dal 2010 fino ad oggi, anche sulla Cigs dellanno 2011. Cosa succede in questi uffici? E la dottoressa Francesca Garoffolo, dirigente del Servizio ufficio provinciale del Lavoro (Sulp) di Palermo con linterim allUnità di Staff 1 Monitoraggio e Controllo Fondi Comunitari del dipartimento regionale dle Lavoro, che tra il 2003 ed il 2004 ha ricoperto lincarico di capo dellUfficio del Lavoro di Messina che iniziative ha inteso intraprendere, rispetto alle denunce, alla diffida accertativa ed alle indagini in corso?
Dalle citate indiscrezioni ci risulta che il dipartimento Lavoro oltre a quello della Formazione professionale, entrambi coordinati dalla dottoressa Anna Rosa Corsello abbia ricevuto relazioni dallispettorato, denunce dei lavoratori, molti dei quali si sono presentati presso il Sulp di Messina. Di tutto questo è al corrente al dottoressa Corsello?
Di più: un presunto uso distorto delle integrazione extra budget per via di assunzioni post trentuno dicembre 2008 avrebbe avviato un autonomo filone di accertamento.
Tutto questo quadro di irregolarità però non sarebbe sufficiente a dimostrare la gravità dello status economico dellEfal. Anzi, secondo quanto dichiarato dalla proprietà dellEfal al settimanale Centonove, lente messinese sarebbe in regola. E non è tutto, Favara e Papa ribalterebbero le responsabilità. A loro parere, lente non si sarebbe trovato ad un passo dalla chiusura se lAmministrazione regionale avesse pagato e non ci fosse stato il fuggi fuggi del personale amministrativo, soprattutto davanti alla necessità di chiudere i rendiconti. Sarà vero?
A noi appare davvero poco credibile, almeno rispetto al pesante quadro dei fatti narrati e delle circostanze al vaglio delle autorità competenti. Si tratta, pur tuttavia, di parole pesanti, dure che lasciano fortemente perplessi. È davvero difficile immaginare il personale che si sottrae ad un dovere lavorativo senza che lente non provveda, contratto di lavoro alla mano, a richiamare il dipendente e se del caso a licenziarlo in caso di grave inadempienza tale da provocare danni economico-patrimoniali e di immagine allente.
La verità probabilmente alberga altrove ed i dipendenti proprio non centrano nulla. E le responsabilità molto più verosimilmente sarebbero da dividere tra ente e assessorato. È facile scaricare sui lavoratori responsabilità che altri hanno individuato in capo alla proprietà.
Da quanto appreso, risulterebbe che fino al 2011 non siano stati presentati i rendiconti degli anni pregressi, come mai? Forse perche i dipendenti hanno abbandonato il posto di lavoro, secondo quanto sosterrebbe la proprietà dellEnte? Questo significherebbe anche che gli amministrativi sarebbero stati sempre inefficienti, oppure ci sarebbe dellaltro?
Secondo quanto dichiarato dallex presidente dellEfal, Nicola Papa, lente avrebbe tutte le carte in regola fino al 2012. Se così dovesse essere, ci chiediamo come mai, stante alle diverse denunce ed alla diffida accertativa dellIspettorato del Lavoro, i dipendenti non abbiano percepito tutti gli stipendi dal 2008 al 2012? E gli arretrati contrattuali relativi al periodo 1998/2003 a chi sarebbero stati riconosciuti, visto che i dipendenti attendono ancora di incassarli? E sui mancati versamenti per il Trattamento di fine rapporto (Tfr) per gli anni 2004 e 2005 in favore dei lavoratori, come confermatoci dalle autorevoli indiscrezioni, come si giustificherebbe lente? Colpa dei lavoratori fuggitivi che avrebbero abbandonato il posto di lavoro?
Nel 2008 on si parlava già di esubero, linsufficienza delle risorse forse sarebbe dovuto a questo? E se così fosse, come mai lEfal avrebbe effettuato unassunzione successivamente al trentuno dicembre 2008, in epoca di blocco di nuovi contratti di lavoro? Ed ancora, come mai nel mese di aprile 2010 sarebbe avvento il passaggio allEfal di un ente chiamato Casa Serena sollevando le proteste di un lavoratore transitato in merito alla situazione critica dellente vicino allMcl? Vero è che al al momento del passaggio lEfal avrebbe affermato di non avere personale in esubero, ma il Sulp non verifica le carte? Si sarebbe fidato ciecamente di quanto riferito dai sindacati e dallente? Nel 2011 gli esuberi del personale amministrativo, secondo quanto asserito dalle citate indiscrezioni, sarebbero stati tra 15 e 19 unità.
Proseguendo nel ragionamento, non resta, allora, che individuare quale responsabile la Regione siciliana, nella logica che i conti sono in ordine, ovviamente! Ed anche in questo caso qualcosa non convince. Se tutto è in ordine fino al 2012, come sostiene il duo Favara/Papa, la colpa dovrebbe essere della Regione che non avrebbe emesso i mandati di pagamento in favore del personale dellEfal.
Una sconvolgente verità emergerebbe da questa stranissima storia, lente sarebbe in attesa dei finanziamenti dal 2004 nel più totale menefreghismo dellamministrazione regionale. Chi è deputato ai controlli che fa? La dottoressa Corsello ha pensato che sia giunta lora di vederci chiaro? O bisogna attendere la conclusione dei controlli in corso da parte di altri soggetti? E non è tutto.
Ci risulterebbe, stante alle richiamate indiscrezioni, che anche il rendiconto dello sportello di alcuni mesi dellanno 2010 non sia stato ancora chiuso. Ed anche in questo caso, la colpa sarebbe del personale amministrativo che non si sarebbe presentato al lavoro? Stupisce poi che lamministrazione regionale non abbia pagato il 2013.
Sarà forse per via del fatto che il dipendente amministrativo non abbia chiuso i rendiconti? Escludendo che il personale dellente non sia scappato abbandonando il posto di lavoro, non è che il motivo risiederebbe, come sembrerebbe emergere dalle indiscrezioni, nel mancato collegamento ad internet e nel blackout di stampante e fotocopiatrice per via dellassenza di energia elettrica?
I dubbi non sono ancora finiti e poniamo ancora unaltra domanda: se la causa di tutto questo marasma sono da un lato i dipendenti monelli e latitanti e dallaltro lAssessorato inadempiente, come mai lEfal non avrebbe pagato tutti gli stipendi ai dipendenti del progetto Pass, visto che sono finiti i moduli, ormai da parecchi mesi? Con i soldi che ente dichiara di avere in cassa, quale ostacolo sarebbe sopravvenuto?
Lex presidente Papa ha recentemente dichiarato che le nomine non sono altro che la progressione naturale della carriera. Affermazione che lancia un altro pesante interrogativo. Ai fini dellattribuzione del nono livello, la massima posizione apicale prevista dal Contratto collettivo di lavoro della categoria, i criteri sono cambiati? La domanda non appare peregrina, e diciamo il perché. Mentre prima occorreva che lente operasse con sedi didattiche almeno su tre provincie e con un monte di trenta mila ore , adesso, invece, il nono livello di Direttore Generale pare possa essere riconosciuto a tutti i direttori che lavorano da parecchi anni nella formazione.
Se così dovesse essere, se non si trattasse di indiscrezione, ma di un nuovo criterio significherebbe anche che tutti i direttori operanti in Sicilia nel settore della formazione professionale, avrebbero maturato il diritto ad esigere il riconoscimento del nono livello. Sarebbe utile, invece, che lassessorato chiarisca i criteri sul passaggio di livello e verificasse ciò che pare sia accaduto allEfal di Messina. Intanto i dipendenti vivono in una sorta di limbo risultando assunti allente che non ha ancora avviato le attività formative del Piano giovani, senza stipendi e nellimpossibilità di poter accedere ad altre forme alternative di lavoro o sostegno al reddito.
Gli uffici giudiziari hanno, intanto, apposto i sigilli per morosità alla sede Efal di Gravitelli a Messina. Ma non è lunica grana sullente. Ricordiamo per averlo già raccontato dalle colonne di questo giornale come fosse chiara e risaputa allAmministrazione regionale, da anni, la grave situazione debitoria dellente, sia nei confronti di terzi, sia specialmente nei confronti del personale. Crediti maturati dal personale a titolo di retribuzioni e di contributi previdenziali.
Questi ultimi addirittura nemmeno comunicati allInps a far data dal mese di agosto 2013. E che dire della diffida accertativa esecutiva emessa dallIspettorato del Lavoro di Messina nel mese di agosto 2013 per un importo complessivo di circa mezzo milione di euro e riguardante, peraltro, solo nove delle complessive ventuno mensilità non corrisposte e senza ricomprendere gli arretrati contrattuali? Eppure non sarebbero bastati né il procedimento di revoca avviato nellaprile 2013, né la diffida accertativa sulle irregolarità amministrative e contabili a convincere lassessorato alla Formazione professionale a revocare laccreditamento allEfal. Ed ancora, ad aprire un fascicolo sulla gestione Efal, dopo la Guardia di Finanza, ora sono anche gli ispettori dellInps che si sono recati negli uffici dellIspettorato del Lavoro per passare al setaccio le pratiche relative alla richiesta di cassa integrazione per i dipendenti per via di alcune incongruenze.
Le indennità di disoccupazione ai dipendenti, che non percepiscono lo stipendio da mesi, non sono mai state riconosciute. LEnfal risulta infatti ente finanziato per nuovi corsi. Ma dagli accertamenti in corso, le attività, che fanno capo agli stessi promotori, si svolgono anche nei locali di Casa Serena, una struttura solo omonima della casa di accoglienza, che si trova al Villaggio Unrra di Contesse: si sta verificando se la struttura risulta regolarmente accreditata.
Gli occhi degli investigatori sarebbero tesi ad accertare i fatti denunciati dai dipendenti in numerosi esposti, alcuni dei quali inviati anche al presidente Crocetta, allassessore Scilabra e alla dottoressa Anna Rosa Corsello. Oggetto di esame degli investigatori pare siano alcune assunzioni svolte nel periodo pre-elettorale, che avrebbero fatto saltare i parametri e il monte ore accordato allente, finalizzato poi a chiedere le somme extra-budget, oggetto di contestazione anche in altre indagini.
Se i conti dellEfal di Messina sono in ordine come quelli di Catania, secondo quanto asserito dallamministratore unico Favara, come mai l’Efal di Catania è stato ceduto al consorzio Strec in applicazione della famigerata circolare assessoriale n.31 del 5 dicembre 2011? Per chiarire, i dipendenti avrebbero, per caso, rinunciato ai loro stipendi pregressi? Oppure lente avrebbe saldato tutti i debiti prima di chiudere la sede provinciale dellEfal di Catania?
Sempre nellintento di chiarire i fatti al lettore precisiamo che Favara attualmente, come dicevamo, è amministratore unico dellEfal provinciale di Messina dopo essere subentrato al presidente Nicolò Papa. Stessa carica ricoperta dal professionista anche nella società FM Forma Mentis Catania che, insieme a St&T, St Ricerca, St Formazione, Gps e la cooperativa Reti costituiscono il Consorzio Strec che si dice essere molto vicino ad una storica organizzazione sindacale ed al PD etneo.
Lanello di congiunzione dei rapporti politici e familiari, allinterno del quale lavvocato Favara gestisce a Messina lEfal ed a Catania la società cooperativa FM Forma Mentis, è proprio il Consorzio Strec. Una sorta di contenitore dove affluiscono, direttamente e attraverso le strutture consorziate, migliaia di ore formative corrispondenti a milioni di euro da gestire. Società del consorzio Strec molto chiacchierate per la gestione dei corsi di formazione professionale.
Un groviglio di fatti e circostanze che mettono a nudo lassenza di controlli in certi enti e in certi ambienti che vengono compensati, però, da ispezioni massicce ai soliti disgraziati.
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