Editoria indipendente? Ci pensa DeScritto

La cultura è futuro” ci suggerisce lo slogan di DeScritto; e per far sì che lo slogan diventi realtà si può iniziare valorizzando il lavoro di piccole case editrici indipendenti che non chiedono soldi agli autori per pubblicare i loro libri, sempre più nascoste nell’ombra di grandi colossi librari. La seconda edizione di DeScritto, Festival dell’Editoria Indipendente a cura della casa editrice Villaggio Maori, si svolgerà al Monastero dei Benedettini dal 4 al 6 novembre. Gli interessati avranno la possibilità di conoscere opere di autori esordienti e non, e di assistere a presentazioni letterarie, seminari con giornalisti e momenti di svago musicale, il tutto finalizzato ad uno scopo: dare spazio e visibilità ad una realtà ancora troppo poco conosciuta e valorizzata in Italia, quella dell’editoria indipendente.

Gli organizzatori di DeScritto, che con il coraggio dei guerrieri maori hanno fondato dal nulla la piccola casa editrice indipendente della Villaggio Maori Edizioni, hanno scelto come tema favorito del Festival di quest’anno il giornalismo e il suo ruolo di garante dell’informazione e fonte di cultura. Alla base di questa scelta, una motivazione significativa: «Tutto quello che si è fatto contro il giornalismo in questi ultimi anni, ci ha  spinto a scegliere questo tema. I fatti di cronaca italiana, il blocco di informazione e di diffusione di cultura e la censura ormai istituzionalizzata, di cui la Legge Bavaglio non è che una dimostrazione lampante» afferma Salvatore La Porta, uno dei responsabili della direzione del Festival.

DeScritto si svolgerà tra la Facoltà di lettere e Filosofia e altri luoghi di incontro catanesi (caffè letterari, librerie…). Come l’anno scorso, chi ha voglia di fare una passeggiata tra gli stand di case editrici, librerie ed associazioni non avrà che da recarsi nello splendido Chiostro di levante che ospiterà l’area esposizioni di DeScritto.

Nel corso dei vari seminari in programma, che si svolgeranno al Coro di Notte del Monastero, si spazierà anche sul rapporto tra giornalismo e letteratura. Interverranno nomi di spicco del giornalismo italiano, tra cui Alessandro Cannavò (Corriere della Sera), Nino Milazzo (ex Vice Direttore Corriere della Sera) e Manuela Modica (L’Unità).

Da non perdere, inoltre, l’incontro a cura della casa editrice Mesogea che ha pubblicato due delle più importanti produzioni del giornalista siciliano Giuseppe Fava, il romanzo “Passione di Michele” e la raccolta di articoli e inchieste “Un anno, di cui si discuterà, nel corso dell’incontro, in relazione all’Italia dei giorni nostri, quell’Italia dei Bavagli cui si accenna nel manifesto di DeScritto.

Spazio anche alle performance musicali con le esibizioni dal vivo dell’Istituto musicale Delta Rho e del Duo Barbieri e all’angolo ristorazione a base di cucina biologica curato da La Cucina dei Colori.

Tra venerdì 5 e sabato 6 alcuni eventi si sposteranno fuori dalle mura del monastero: aperitivi letterari, mostre e il workshop dal titolo “La Distribuzione Alternativa e Indipendente”, ospitato dalla Libreria Tertulia, a cui prenderanno parte i vari editori presenti a Descritto che discuteranno degli strumenti per creare una distribuzione di tipo alternativo.

Insomma, il tutto per far conoscere l’editoria indipendente, a partire dalle sue basi “tecniche”. DeScritto infatti, afferma La Porta, «vuole essere un catalizzatore di questa realtà e porsi come Festival tecnico per gli addetti ai lavori, accogliendo non solo autori e librerie, ma anche distributori ed editori. Alla stessa finalità si rivolge il nostro progetto di distribuzione libraria, per cui abbiamo creato una piattaforma online che garantisce visibilità alle opere pubblicate e risolve il problema della promozione».

Tra le novità di quest’anno, da menzionare anche DeScrittino, un progetto che intende coinvolgere i ragazzi delle scuole attraverso la presentazioni di libri e collane per giovani, incontri con gli autori ed editori, seminari e corsi di scrittura creativa.

Tra libri, scrittori, musica e incontri culturali sembra esserci proprio tutto. Andare per credere.

Paola Roccella

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