Ecco uno di quegli annunci che fanno tremare i siciliani impegnati nella difesa dell’Ambiente e delle proprie risorse: “Seicento milioni di euro: e’ la somma che Edison intende investire in Sicilia nei prossimi tre anni”. A dirlo all’ITALPRESS è stato il direttore Idrocarburi del gruppo, Nicola Monti, a margine della presentazione del premio per l’innovazione “Edison Start” in corso nella sede di Confindustria a Palermo.
Parliamo di un gruppo presente in Sicilia da più di 30 anni. Per intenderci sono tra quelli che hanno portato le trivelle nel Canale di Sicilia, in cerca di idrocarburi liquidi e gassosi. Fanno parte dell’allegra banda di ricercatori di gas e petrolio che ora stanno mettendo a rischio il delicato ecosistema del Mediterraneo. Senza considerare, come ha più volte denunciato Legambiente, i danni irreversibili che si provocherebbero in caso di incidenti.
Il signor Monti, ospitato stamattina a Palermo, nella sede degli industriali siciliani, gli stessi che attraverso l’assessore regionale alle Attività Produttive, Linda Vancheri, hanno regalato alle compagnie come la Edison uno sconto vergognoso sulle royalties (abbassate dal 20 al 13%, ovvero 15 milioni di euro in meno per le casse della Regione) pensa che siamo tutti scemi. E fa i suoi annunci trionfalistici, come se la Sicilia dovesse guadagnarci qualcosa:
“Edison e’ in Sicilia da piu’ di trent’anni e in particolare nel settore idrocarburi abbiamo una presenza rilevante con le nostre attivita’ di estrazione nel canale di Sicilia, con la piattaforma di Vega, che vogliamo consolidare. In questo ambito – spiega Monti – abbiamo dei progetti cantierabili di sviluppo, di nuove iniziative, che cumulano per quanto riguarda Edison circa 600 milioni di euro di investimenti nei prossimi tre anni.
Investimenti rilevanti che hanno lo scopo di consolidare la nostra presenza, investimenti che genereranno sicuramente un indotto diretto per il tessuto industriale locale. Sono investimenti, occupazione e ovviamente anche gettito fiscale addizionale”.
Quale gettito fiscale? Quello che pagate a Roma? O la miseria di royalties che lasciate sull’Isola? Ma ci faccia il piacere…
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