Edimburgo, la marcia degli indipendentisti: c’è la bandiera siciliana

Dopo la Catalogna, che con la sua catena umana lunga 400km, l’11 Settembre scorso,  ha ribadito la sua voglia d’Indipendenza da Madrid, ieri è stata la volta della Scozia. Ad Edimburgo, una spettacolare manifestazione con migliaia di persone che hanno sfilato per le vie della capitale scozzese in sostegno del referendum per l’Indipendenza dal Regno Unito che si celebrerà l’anno prossimo.  Secondo gli organizzatori della campagna ‘Yes Scotland’ erano in 20mila a colorare le strade con le bandiere bianco-blu. Moltissimi gli scozzesi vestiti col tradizionale kilt.

“Siamo dinnanzi all’opportunità di una vita-ha detto Alex Salmond, leader del Partito nazionale scozzese- siamo una generazione fortunata poiché per cambiare in meglio il nostro futuro basterà un semplice yes il prossimo 18 Settembre”.

Secondo i sondaggi, circa un terzo dei 5 milioni di scozzesi sono favorevoli alla separazione da Londra. Un vento, quello dell’indipendentismo, che soffia forte in una Europa fatta di Stati asserviti alle oligarchie finanziarie.

Una manifestazione, quella di ieri nella bella e gotica Edimburgo, resa ancora più spettacolare dalla presenza della bandiera siciliana (e di quella No Muos). C’erano indipendentisti arrivati da tutta Europa e la Sicilia non è mancata all’appello. Di questa bella esperienza ci racconta Santo Trovato, leader di ?Siciliani in Movimento’ che ha scattato queste foto che vedete in pagina:

“Oltre al corteo a cui abbiamo partecipato, nei giorni precedenti alla manifestazione, abbiamo avuto incontri con i leaders del movimento che intende ottenere l’Indipendenza della Scozia e tali incontri ci sono serviti per mettere a confronto le nostre diverse realtà e capire cosa manca a noi siciliani , in termini di coinvolgimento della popolazione, per iniziae lo stesso percorso intrapreso dalla Scozia, oltre che, per esempio  dalla Catalogna.

Da tale confronto – dice a LinkSicilia Trovato- la conferma che in Sicilia abbiamo ancora molto da lavorare per scrollarci di dosso la colonizzazione culturale impostaci dall’unità d’Italia sino ai nostri giorni, giacchè, paradossalmente, non è prettamente la “questione economica” ciò che spinge la Scozia alla via dell’Indipendenza (il lavoro non manca ed il reddito pro-capite è abbastanza elevato), ma ciò che più motiva la popolazione è la forte identità nazionale.

Inoltre, ritengo sia importante approfittare di tali eventi che hanno una risonanza mediatica internazionale per fare conoscere al mondo che in Sicilia l’Indipendentismo non è stato sconfitto nel 1943, nè mai lo sarà. An.Tu.Do !”.

Antonella Sferrazza

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