«È l’ora del green new deal delle città», quelle siciliane però sembrano piuttosto distratte. Nel 26esimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia dove si misurano le performance ambientali dei capoluoghi di provincia di tutta Italia, la Sicilia non sembra essere un’atleta preparata alla competizione: dalla ricerca emergono infatti tanti pessimi risultati e, in alcuni casi, anche l’incapacità di fornire le risposte ai quesiti. Nelle ultime posizioni della classifica generale nazionale si trovano infatti Catania (102), Ragusa (101) e Palermo (100). Peggio ancora fa Siracusa che – insieme a Vibo Valentia (in Calabria) – è fuori dalla classifica perché penalizzata dal fatto di non rispondere a nessuna delle domande da un biennio.
La ricerca si basa su dati del 2018. Per fotografare lo stato dell’arte si fa riferimento a 18 parametri raggruppati in cinque macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente). Nella classifica generale, per trovare il primo capoluogo siciliano è necessario scorrere fino alla 59esima posizione dove si colloca Agrigento, al 63esimo posto c’è Enna, seguita da Caltanissetta (65). Dopo uno stacco non indifferente, al 91esimo posto si ferma Messina, seguita dalla 97esima posizione di Trapani.
Nella macroarea dei rifiuti per la categoria raccolta differenziata la città peggiore d’Italia è Catania, anche la terzultima e la quartultima posizione della classifica spettano a due città dell’Isola, rispettivamente Trapani e Palermo. Male anche Messina e Siracusa che restano in fondo alla classifica alla posizione numero 98 e 96. La città migliore in Sicilia è Agrigento, ma per trovarla bisogna comunque oltrepassare la metà dell’elenco.
L’Isola non riesce a guadagnare terreno nemmeno nella macroarea dell’ambiente: per le isole pedonali in fondo alla classifica si posiziona Trapani (posto 97), in basso restano anche Siracusa (91) e Agrigento (89). I capoluoghi in cui il rapporto tra metri quadrati destinati alle isole pedonali e numero di abitanti risulta migliore sono Palermo e Ragusa, rispettivamente in posizione numero 24 e 25. Male anche per il rapporto per numero di abitanti ogni cento alberi: in fondo all’elenco (con un punteggio di zero perché il dato non è disponibile) ci sono Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. Poco meglio fanno Catania e Trapani che restano comunque 74esimo e 73esimo posto. Un risultato molto buono è invece, ancora una volta, quello di Agrigento che spicca per un secondo posto nazionale. L’agrigentino è il territorio migliore anche per rapporto tra metri quadrati di verde urbano e numero di abitanti con la sua decima posizione in classifica. Unica città siciliana nella parte alta della lista, all’opposto di trovano invece Trapani (103) e Siracusa (100).
Va un po’ meglio per i risultati sull’aria. La macroarea prende in considerazione la concentrazione media di biossido di azoto e Pm10 (polveri sottili) e il numero di giorni in cui le emissioni di ozono hanno superato la media del limite di legge. Per il biossido Enna e Siracusa guadagnano il podio, conquistando il primo e il terzo posto. In fondo alla classifica si trovano, invece, Ragusa (98) e Palermo (97). Considerando le polveri sottili, Enna si conferma nel podio con un terzo posto, seguita poi da Agrigento al decimo. Anche in questo caso in basso si fermano Ragusa (94) e Palermo (85). Per i valori calcolati dell’ozono, il primo gradino del podio spetta a Caltanissetta; e fanno bene anche Messina (posizione 5), Palermo (7) e Ragusa (9). La città peggiore della Sicilia in questa categoria è Siracusa che si attesta al 49esimo posto.
Poi c’è il capitolo acqua. Per la capacità di depurazione, per trovare la prima provincia dell’Isola è necessario scorrere la classifica fino alla posizione 38 dove si attesta Ragusa. Da questo punto di vista i territori peggiori risultano essere quelli di Palermo (100) e Catania (101). Per i consumi idrici domestici (calcolati in base ai litri consumati ogni giorno per abitante), i risultati migliorano: il primo posto nella classifica nazionale è di Trapani, seguita dal terzo di Caltanissetta e dal quarto di Agrigento. In base ai dati disponibili, l’ultima città siciliana che si trova nell’elenco è Siracusa (posto numero 71). Per Catania non è stato possibile avere il dato.
Nessuna città siciliana nelle prime venti posizioni di tutte le categorie riguardanti la mobilità. Per il rapporto tra il numero di passeggeri del trasporto pubblico e numero di abitanti, bisogna scorrere la classifica fino alla posizione numero 35 per trovare Messina. I peggiori risultano essere Caltanissetta (96), Ragusa (95) e Agrigento (94), mentre per Siracusa non è stato possibile rilevare il dato. Va peggio per i chilometri percorsi dai mezzi pubblici per numero di abitante. In questa categoria bisogna superare la metà dell’elenco per trovare Catania (posizione 53). In fondo si fermano Ragusa (102), Caltanissetta (100) e Siracusa (97).
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