Ebola è un problema anche per chi lavora in offshore

da Manos Kouvakis
direttore del Cedifop
riceviamo e volentieri pubblichiamo   

Noto come “virus Ebola” (EVD), precedentemente come febbre emorragica Ebola, è una malattia grave, spesso fatale per l’uomo.

Si pensa che i pipistrelli della frutta della famiglia Pteropodidae siano stati i primi a trasmettere il virus Ebola. Ebola è stato introdotto nella popolazione umana attraverso lo stretto contatto con il sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di animali infetti, come gli scimpanzé, i gorilla, i pipistrelli della frutta, scimmie, antilopi di bosco e istrici trovati ammalati o morti nella foresta pluviale.

Ebola si diffonde poi da uomo a uomo per contatto diretto attraverso il sangue, secrezioni o altri fluidi corporei di persone infette, o con superfici e materiali (ad esempio biancheria da letto, abbigliamento) contaminati dai loro fluidi.

Alcuni operatori sanitari sono stati spesso infettati durante il trattamento di pazienti con sospetta o confermata EVD. Ciò è avvenuto attraverso lo stretto contatto con i pazienti quando non sono state attivate le precauzioni dovute per il controllo delle infezioni.

L’ultima epidemia è iniziata in Guinea (Africa Occidentale) nel dicembre 2013. L’epidemia si è poi diffusa nei Paesi vicini, Liberia e Sierra Leone, e continua da allora. Altri paesi africani (Senegal, Nigeria) avevano riferito di casi di Ebola, ma sono stati in grado di controllare questi focolai. Di recente, un viaggiatore malato proveniente dalla Liberia ha infettato un piccolo numero di persone in Nigeria. Inoltre, alcuni pazienti con Ebola (operatori sanitari europei o del Nord America che curavano i primi malati) sono stati infettati in Africa, e trasportati successivamente negli Stati Uniti e paesi europei per essere curati.

L’8 agosto 2014, l’Oms (Organizzazione mondiale sanità) ha dichiarato l’epidemia EVD in Africa occidentale, secondo il protocollo dell’International Health Regulations del 2005 (http://www.who.int/ihr/en/).

Essendo l’Africa è un Continente dove sono attivi molti impianti offshore, che coinvolgono diverse centinaia di operatori della subacquea industriale provenienti da tutto il mondo, un certo numero di organizzazioni, oltre l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), come l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), e Oil & Gas del Regno Unito, hanno messo a disposizione informazioni on-line su Ebola e sui rischi ad esso associati.

Per questo motivo, anche IMCA (International Marine Contractors Association), ha prodotto una serie di documenti, come IMCA EA 01/14, IMCA C 14/07, IMCA D 13/14, IMCA M 11/14, IMCA S 14/06 e IMCA R 04/14, indirizzati ai membri associati di Europa ed Africa (CEDIFOP è membro IMCA nella divisione Diving per Europa e Africa), chiedendo di diffonderli nel modo più ampio possibile.

IMCA, inoltre raccomanda ai membri che operano nelle zone colpite, di prendere in considerazione le varie raccomandazioni del settore e garantendo che esse sono aggiornate sui più recenti pareri OMS.

Anche questo articolo ha lo scopo di fornire informazioni e orientamento, basato sulle raccomandazioni formulate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulle precauzioni da prendere per ridurre al minimo i rischi per la gente di mare e i passeggeri a bordo delle navi da un eventuale contagio dal virus Ebola (EVD).

I sintomi di EVD includono febbre, debolezza, dolori muscolari, mal di testa e mal di gola. Questi sintomi iniziali, sono seguiti da vomito, diarrea, eruzioni cutanee, e in alcuni casi, sanguinamento. È importante notare che una persona che è stata infettata, può diffondere il virus ad altri, dopo la comparsa dei primi sintomi; il periodo di incubazione va da 2 a 21 giorni.

A differenza di infezioni come influenza e tubercolosi, EVD non si sviluppa respirando aria (e le particelle sospese in essa contenute) anche in presenza di una persona infetta. La trasmissione avviene per diretto contatto con il sangue, secrezioni organiche o altri fluidi corporei di persone infette, vive o morte, o da animali, tutte esposizioni improbabili per i marittimi, i passeggeri e altre persone a bordo delle navi nel normale corso delle loro attività.

http://who.int/csr/don/2014_08_04_ebola/en/ , da dove si possono attingere informazioni e statistiche sui casi che sono stati confermati, probabili e sospetti, e i decessi dovuti al virus Ebola in Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Attualmente la tabella è aggiornata ad agosto 2014.

http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs103/en/, aggiornato a settembre 2014, con informazioni sulla trasmissione, sintomatologia, diagnosi, trattamento, vaccini, prevenzione e controllo, ed una tabella con dati e cronologie delle precedenti epidemie del virus Ebola dal 1976 in poi.

WHO | Alert, response, and capacity building under the International Health Regulations

www.who.int

Redazione

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