Dybala super (sfortunato) Karnezis saracinesca

Palermo-Udinese: una gara che non delude mai le attese con la trama che, sin dalle prime battute, assume dei risvolti romanzeschi.

Scordatevi il clamoroso 0-7 datato 27 febbraio 2011; scordatevi anche il 2-3 dell’8 maggio 2013, sempre in favore dei bianconeri, sconfitta che decretò l’aritmetica retrocessione in cadetteria della compagine rosanero.

Di reti, quest’oggi al «Barbera» soltanto due, una per parte con le squadre costrette a dividersi la posta in palio.

A dire il vero un risultato che al netto delle innumerevoli occasioni avute sotto porta, giocando con le parole, più che costretto va stretto al Palermo.

Procediamo con ordine: ad aprire le danze del match sono gli uomini di Stramaccioni che al 5′, sugli sviluppi di un calcio di punizione, trovano il momentaneo vantaggio con Thereau abile a sfruttare una colossale dormita della retroguardia rosanero.

Dopo lo schiaffo dell’ex Chievo la gara, d’incanto, si accende con la squadra di Iachini che inizia a pigiare il piede sull’acceleratore.

Occasioni a grappoli per i padroni di casa: Maresca ci prova direttamente da calcio piazzato (palla che termina alta di un soffio); quindi ecco il turno di capitan Barreto che prima prova ad impensierire Karnezis con una sassata dalla distanza, poi con un colpo di testa che esce fuori per questione di centimetri.

Forcing del Palermo preludio al meritatissimo pareggio che arriverà al 42′ quando Badu – in versione kamikaze – atterra in piena area di rigore bianconera Barreto.

L’arbitro Doveri (di nome e di fatto visto che oltre al penalty avrebbe dovuto sanzionare il fallo del centrocampista friulano col secondo giallo) assegna il rigore che verrà perfettamente trasformato dalla «Joya» Dybala (quarta rete stagionale per il bomber tascabile del Palermo).

La musica non cambia nella ripresa con gli uomini di Iachini che provano a più riprese a portarsi in vantaggio ma, loro malgrado, dovranno fare i conti con l’estremo difensore greco Karnezis che nel giorno del 25° anniversario della caduta del muro di Berlino, ne erigerà un altro a difesa della propria porta.

In una storia che si rispetti non può di certo mancare il colpo di scena che, puntualmente, arriva al 53′: Guilherme atterra in area il solito ispirato Dybala: calcio di rigore.

Ma dagli 11 metri si presenta questa volta «el Mudo» Vazquez che stecca clamorosamente l’opportunità del sorpasso restando ipnotizzato a tu per tu con Karnezis.

Sospiro di sollievo per l’Udinese che prova a pungere prima con Allan (conclusione neutralizzata coi piedi da Sorrentino), quindi con Danilo (quest’oggi capitano vista l’assenza di Totò Di Natale, autentica bestia nera del Palermo).

Finale tutto a tinte rosanero nel quale si rinnova il duello Dybala-Kanezis: il giovane sudamericano ci prova sia di fioretto (destro a giro alla Del Piero fuori di un soffio), sia di sciabola quando al 36′ della ripresa trova il palo con una poderosa zuccata.

Partita finita? Assolutamente no.

Sul finire dell’incontro ennesima chance per il Palermo con Maresca: punizione a foglia morta respinta da un monumentale Karnezis quest’oggi in versione Buffon dei tempi migliori.

Finisce 1-1, risultato bugiardo che lascia l’amaro in bocca a Iachini e ai suoi ragazzi ma una cosa è certa: i tifosi rosanero presenti quest’oggi sugli spalti del «Renzo Barbera», oltre ad essersi divertiti, torneranno a casa felici nonostante non sia arrivata la vittoria della loro squadra del cuore.

Questo Palermo, infatti, inizia a essere apprezzato sia dalla critica che dal pubblico.

Simone Alibani

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