Duplice omicidio a Licodia Eubea Arrestato ad Acate il giovane assassino

Una ragazza di 24 anniStefania Noce, e il nonno di 71 anni, Paolo Miano, sono stati uccisi alle 11 di questa mattina a Licodia Eubea, in provincia di Catania. A compiere l’omicidio, Loris Gagliano, ex fidanzato della ragazza, arrestato al lungomare di Acate, in provincia di Ragusa. Da questa mattina era ricercato dai carabinieri della compagnia di Caltagirone. Gagliano era fermo a bordo della strada con la sua Ford Ka, quando i militari della stazione della zona lo hanno trovato e arrestato, in evidente stato confusionale, con gli abiti ancora sporchi di sangue. Nella sua auto è stato rinvenuto il coltello che avrebbe usato per uccidere i due. «L’autovettura è adesso sottoposta ai controlli della scientifica, mentre il ragazzo si trova alla stazione di Acate, in attesa di essere trasferito in carcere», dichiara il colonnello Salvo Gagliano, del comando provinciale di Ragusa. A occuparsi del versante giudiziario del caso, i procuratori Monica Monego, della procura ragusana, e Giulia Troina, di quella calatina. Saranno loro a decidere se trasferire Loris Gagliano al penitenziario di Ragusa o in un’altra casa circondariale, e a convalidare oppure no il fermo entro 48 ore.

Nel frattempo, a Licodia Eubea sono in corso gli accertamenti per stabilire il numero di coltellate inflitte alle due vittime – l’autopsia è fissata per domani – e sono iniziati gli interrogatori per chiarire la dinamica dell’accaduto. Le prime ricostruzioni dicono che il giovane – originario di Caltagirone, studente alla facoltà di Psicologia dell’università La Sapienza di Roma – ha accoltellato l’ex compagna e suo nonno nel corso di una lite nella casa in cui Stefania viveva con la madre e i genitori di lei. Ferita al torace anche Gaetana Ballirò, 71 anni, nonna della ragazza, ricoverata all’ospedale di Caltagirone ma non in pericolo di vita. Alla base dei contrasti tra i due giovani, la decisione della ragazza di terminare la loro relazione, che andava avanti da oltre due anni. Stefania Noce era una studentessa di Lettere moderne della facoltà di Lettere e filosofia di Catania. Era nata nel Ragusano, ma si era trasferita nel capoluogo etneo per proseguire gli studi universitari.

Intanto, sulla sua pagina Facebook si rincorrono messaggi di cordoglio. Colleghi dell’università e conoscenti, soprattutto. «Non si può spegnere così una vita», scrive qualcuno; «Senza parole», fa eco qualcun altro. «Sono atterrito, era dolcissima ed è stata uccisa in modo così violento», dichiara Arturo Mannino, del Movimento studentesco catanese, al quale la ragazza aveva aderito. Anche dai docenti di Lettere arriva un ricordo: «Un saluto commosso a nome della tua facoltà. Avrei voluto conoscerti e apprezzarti», interviene Antonio Di Grado, professore di Letteratura italiana. Ma il commento più apprezzato, sul web, è quello di Annalisa Silingardi, che sul suo blog descrive Stefania Noce come «la ragazza dalla pelle bianca, timidamente sorridente, attenta e generosa, troppo innamorata per capire che al tuo fianco per tante notti aveva dormito un mostro».

«Ciò che non si può dire in poche parole, non si può dire neanche in molte», aveva scritto ieri notte Stefania, proprio sulla bacheca del popolare social network. Online si descriveva con una frase di Alda Merini: «Non sono e non sarò mai una donna addomesticabile».

Luisa Santangelo

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