L’asfalto, colato sul sagrato del Duomo di Catania, sarà tolto lunedì. Dopo la denuncia di MeridioNews, Ia curia catanese ha deciso di agire d’anticipo rispetto alla tabella di marcia proposta dal Comune. E d’accordo con la Soprintendenza, stavolta, la pavimentazione originaria mancante sarà temporaneamente ricoperta di cocciopesto. Intanto, sui social network, i catanesi ironizzano sulla vicenda a colpi di fotomontaggio. L’ultimo lo regala il servizio andato in onda ieri sul telegiornale satirico di canale 5, Striscia la notizia: l’ingresso della cattedrale paragonato a un casello autostradale.
Il sindaco Enzo Bianco proponeva di togliere tutto l’asfalto dopo le festività legate al culto di Sant’Agata, ovvero non prima del 6 febbraio. Dopo avere concordato col Comune la posa dell’asfalto, a dicembre, motivandola con ragioni di sicurezza e opportunità riguardanti l’apertura della porta Santa, la Chiesa stavolta ha preferito fare da sé. E pure prima. Lunedì, ascoltato il parere della Soprintendenza, sostituirà il bitume con del cocciopesto: materiale impermeabile, solitamente rossiccio, utilizzato sin dall’antichità per rivestire pavimenti. Già impiegato, in Sicilia, pure negli scavi di Selinunte e Soluto.
«Alcuni miei collaboratori svolgeranno delle prove per stabilire quale tonalità di cocciopesto è più adeguata», spiega la soprintendente ai beni culturali di Catania Fulvia Caffo. Il completamento dei lavori è previsto in tempo utile da permettere il regolare accesso alla cattedrale in occasione delle festività agatine. La scelta fatta «è certamente quella di minore impatto – continua – e garantisce piena sicurezza per i visitatori oltre a tempi di realizzazione veloci». Per questo intervento, la Soprintendenza è stata chiamata in causa dalla curia, che gestisce la cattedrale, ma non ha avuto ancora alcun confronto con l’amministrazione comunale.
Non sarà questa, però, la soluzione definitiva. Due le ha suggerite – attraverso MeridioNews – il tecnico archeologo Iorga Prato: ripristinare la pavimentazione ottocentesca originaria, visibile sul resto del sagrato; recuperare il pavimento sottostante, risalente alla piazza settecentesca sulla quale poggia quella parte di cattedrale. Restaurare un bene artistico con lo stesso modo e lo stesso materiale con cui si rattoppa una buca per strada, pur considerato che il manto d’asfalto era stato gettato decenni prima, lo ha ritenuto inopportuno anche Vittorio Sgarbi.
Ma prima del critico d’arte, sono stati i catanesi, con l’arte dell’ironia, a esprimere il loro parere critico sulla vicenda. Su Facebook si sono moltiplicati i fotomontaggi che hanno preso spunto da una foto che ritrae l’ingresso della cattedrale diviso tra i colori dei marmi e il nero del bitume. E così il sagrato si trasforma: in box di Formula 1, in parcheggio a pagamento, nella celebre copertina dell’album Abbey Road dei Beatles, in un attraversamento pedonale. O persino in un casello autostradale, come nel fotomontaggio realizzato per il servizio di Striscia la notizia.
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