Si chiamano Vincenzo Grasso e Dario Paraspola, hanno 26 e 24 anni e sono rispettivamente un neolaureato e un laureando del corso di laurea in Informatica dell’Ateneo di Catania. Fin qui tutto nella norma, se non fosse che entrambi, in poco meno di un mese, sono passati dai banchi dell’Università etnea a quelli della Microsoft@cademy a Milano. In mezzo ci stanno un incontro di presentazione del progetto in dipartimento, un colloquio sostenuto in videoconferenza grazie ad un servizio messo a disposizione dal Centro orientamento e formazione universitario e l’orgoglio di essere stati selezionati – insieme a quattro colleghi di altri atenei italiani – tra 25 candidati provenienti da tutta Italia per partecipare ad uno stage formativo (e retribuito) di tre mesi nella città meneghina, organizzato da Objectway iTec Spa, società che fornisce servizi di consulenza e progettazione software, specializzata anche in tecnologie Microsoft. Al termine del quale è previsto un contratto di inserimento in azienda.
«Raggiungere un obiettivo così importante ad un mese dalla laurea è stata una grande soddisfazione», spiega con orgoglio Vincenzo, che il titolo di dottore in Informatica l’ha conseguito appena qualche settimana fa. Così, quando ha saputo che la selezione per la Microsoft@cademy sarebbe passata anche da Catania, ha subito deciso di provare. «Il 12 aprile Sonia Terranova, responsabile di Objectway, ha presentato lo stage attraverso un incontro in Dipartimento», racconta Dario. Avanzata la sua candidatura, il neodottore ha sostenuto un colloquio in web conference, grazie ad un sistema messo a disposizione dal servizio di placement del Cof dell’Università etnea e dalla stessa società che organizza il laboratorio. Una modalità di selezione, come si legge in una nota dell’Ateneo, «sempre più utilizzata dallo staff dell’ufficio placement del Cof, che consente effettivamente di ridurre le distanze spazio-temporali tra chi cerca e chi offre lavoro, abbattendo costi e disagi del viaggio che i candidati devono sostenere per raggiungere le sedi aziendali».
Così, direttamente dalle aule dell’Università, Vincenzo ha sostenuto il colloquio di selezione, «che si è svolto in due parti», racconta. La prima, di presentazione, con i responsabili di Objectway iTec, e la seconda «per il lavoro con Microsoft, in cui ho parlato dei miei studi universitari, delle mie competenze e dei progetti da me sviluppati fini a quel momento». Una chiacchierata in cui il suo talento non deve essere passato inosservato dato che Vincenzo è stato scelto per entrare a far parte della squadra di sei informatici che a partire da oggi svolgerà uno stage sulle metodologie di programmazione e sviluppo con tecnologie Microsoft.net. Con la possibilità concreta, dopo tre mesi di formazione, di entrare in azienda. Anche se «sono scaramantico e per il momento preferisco usare il condizionale», ammette. Lasciando la sua Acireale – «la città con il più bel carnevale di Sicilia» – alla volta di Milano. «Il mio cuore siciliano avrebbe preferito trovare qualcosa qui – confessa – ma le possibilità nel mio campo sono davvero blande e avevo già preventivato di spostarmi. Non potevo farmi scappare un’occasione di questo tipo».
Insieme a Vincenzo, sui banchi della Microsoft@cademy ci sarà anche Dario, due anni in meno e pochi passi a separarlo dalla laurea in Informatica. Ed è proprio questo particolare a rendere il giovane laureando originario di Troina, in provincia di Enna, ancora più soddisfatto – ed incredulo – del risultato ottenuto. «Sono felicissimo perché sono stato selezionato nonostante sia ancora uno studente», confessa. «In Italia ci sono tanti laureati molto bravi a cui avrebbero potuto dare la precedenza e invece hanno scelto me». Soprattutto perché quello in videoconferenza con Objectway iTec è stato il suo primo colloquio. «Ho presentato il curriculum grazie al Cof, abbattendo costi e distanze – racconta – perché andare a Milano solo per questo sarebbe stato antipatico e forse non ci avrei neppure provato», ammette. Invece adesso a Milano ci andrà per uno stage retribuito e un contratto di lavoro. Senza particolari nostalgie per la Sicilia. «Gli spostamenti non mi hanno mai frenato, anche perché credo che le esperienze di lavoro in città diverse da quella da cui veniamo aiutino a crescere e a conoscere meglio la realtà e la situazione lavorativa, oltre ad accrescere il nostro bagaglio culturale», spiega Dario. «Il treno passa solo una volta e io l’ho preso al volo!».
[Foto di Nils Geylen]
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