Suo padre sta scontando un ergastolo da capo del clan Cappello negli anni della guerra di mafia. Lui, invece, è incensurato. Mai un presunto coinvolgimento negli affari della cosca, mai un arresto da parte delle forze dell’ordine. Fino a questa notte, quando i carabinieri di piazza Dante si sono presentati alla porta dell’abitazione di sua nonna – la madre di sua madre – in via Naumachia, a San Cristoforo.
I militari hanno accerchiato l’abitazione e poi si sono presentati all’ingresso: l’uomo, 33 anni, si sarebbe affrettato dentro casa. Avrebbe preso rapidamente la busta di cellophane dentro alla quale c’erano le sei confezioni di cocaina e avrebbe tentato di lanciarla dalla finestra. Qualche istante per fare passare il sacchetto tra le grate. Ma ad aspettare il pacchetto, al pian terreno, c’erano i carabinieri.
In totale c’erano circa 1400 grammi di polvere bianca. In commercio avrebbe fruttato oltre 150mila euro. Non è ancora stato possibile accertare, però, se la droga servisse per le attività della cosca dei Cappello a San Cristoforo. Rimane da capire, inoltre, quale fosse la provenienza della droga e se l’obiettivo era di distribuirla sulle piazze etnee o venderla ad altre organizzazioni, fuori e dentro il territorio catanese. Dopo l’arresto in flagranza, con l’accusa di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, il 33enne è stato trasferito nel carcere di piazza Lanza.
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