Doppio show di Elisa a Taormina

Alfio e Pina, due impiegati di 62 e 53 anni, si recano a Taormina per il concerto di una cantante che loro sconoscono, i cui biglietti gli sono stati regalati dalla figlia appassionata. Nella strada dell’andata ascoltano l’album “Soundtrack 96/06”, tuttavia non sono ancora convinti dello spettacolo che vanno a seguire. Ma al ritorno saranno loro stessi a voler inserire il cd nel lettore per poter ricantare quella musica. È questa la forza di Elisa, una ventinovenne che da un corpo minuto riesce a sprigionare una voce incantevole ed energica allo stesso tempo conquistando giovani e adulti.

Musica & Suoni di Nuccio La Ferlita ha organizzato e duplicato, per via delle elevatissime richieste, la visita di Elisa a Taormina inserendola a conclusione della seconda edizione della rassegna Taormina Musica Estate. Due intere serate, domenica 16 settembre e lunedì 17, sono state dunque dedicate alla musica della cantante friulana che dal 13 luglio ha intrapreso il suo Summer Festival, dal titolo “Soundtrack Live – seconda parte”. Il tour acustico, iniziato da una provincia di Venezia e che si concluderà il 24 settembre a Villa Manin a Codroipo (Udine), sta attraversando alcuni tra i luoghi più affascinanti della penisola.

Nei due giorni appena passati, l’onore è toccato al suggestivo anfiteatro di Taormina. In entrambe le serate, un pubblico carico e vivace è stato deliziato da un live che ha ripercorso tutti gli ultimi successi dell’artista per circa un’ora e mezza. La domenica si è rivelata più sfortunata, perché cause di forza maggiore (un violento raffreddore) hanno impedito ad Elisa di esibirsi fino in fondo e come previsto da scaletta. La cantante si è, però, scusata e ha cercato di recuperare il disagio riscattando il pubblico della sera dopo.

In una notte stellata, nella splendida cornice delle rovine del teatro, il maestro Mamo Bozzoli ha ricreato attraverso la scenografia e i giochi di luci un ambiente molto naturale: tra il verde delle piante sullo sfondo spiccano in bianco tutti i componenti della ricca orchestra che accompagna la cantautrice. Dunque, verde alle spalle, bianco addosso e tante luci variopinte, dalle tinte del rosa all’arancione al giallo permeano il palco e di riflesso l’affollatissima platea. A completare l’opera una stella cadente che suscita la meraviglia di tanti occhi rivolti verso il firmamento.

Il tour – a differenza di quello precedente – è stato realizzato in chiave acustica, riarrangiando le canzoni, “in sintonia con un’atmosfera intima ed emotiva che si sposi con i palcoscenici naturali“, ha affermato Elisa.

Quale canzone per aprire lo spettacolo? Ovviamente “A beautiful night”. A seguire tutti i pezzi dell’album Soundtrack 96/06, che contiene i migliori successi degli ultimi dieci anni della sua carriera artistica e l’inedita cover “Wild Horses”, composta in omaggio al gruppo dei Rolling Stones. E ancora tutto il repertorio italiano al completo e una versione improvvisata a cappella di “Dancing”, per via di momentanei problemi tecnici.

La serata inizia carburando lentamente e passando dai pezzi più orecchiabili e melodici a quelli più ballati ed effervescenti. La platea, soprattutto nei piani alti, si scatena. Lo spettacolo si chiude con la presentazione dei 18 componenti dell’orchestra, tra cui Nicole Pellicani, che ha duettato con Elisa in un brano inedito e gli archi “Edo-Dea ensamble”. Infine, ecco la ricomparsa sul palco a suon di “fuo-ri, fuo-ri” della dea della notte messinese. Da uno sfondo non illuminato avanza una figura esile in salopette e treccine, si accendono le luci per un ultimo pezzo e “Luce” fu.

A parte gli iterati ringraziamenti, la dedica di “Teach me again” a tutti i bambini del mondo e le scuse per i risvolti della sera precedente, Elisa non ha conversato molto con il suo pubblico. Forse in linea con l’idea di realizzare uno show in cui fosse la musica a farla da padrona e che mettesse in primo piano le canzoni stesse, forse per i postumi del terribile raffreddore che l’ha sfibrata nello scorso weekend, o semplicemente perché donna di poche parole ma di grande forza interiore e carica vitale. 
Eppure con quella voce ha emozionato per una notte intera.

Benedetta Motta

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