«La vita di don Pino è stata quella di un pastore che si prende cura degli altri e che ha tanto amato da donare la sua vita. Una storia di riscatto dal male, che incarna la sua pastorale nella vita concreta delle gente, da Godrano a Brancaccio, attraverso tutta la sua poliedrica attività». Così l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha ricordato nel corso della sua omelia, in Cattedrale, il martirio del beato Pino Puglisi, parroco di Brancaccio ucciso da cosa nostra il 15 settembre di 24 anni fa.
«È una grande gioia essere qui, sapere che lo Spirito continua a suscitare testimoni gioiosi del Vangelo, come il nostro beato don Pino Puglisi – ha aggiunto Lorefice – Abbiamo bisogno di una conversione profonda, chiediamo che il suo esempio ci guidi nel nostro territorio». L’arcivescovo ha poi reso omaggio al cardinale Bassetti (presidente Cei), intervenuto alla celebrazione e che questa sera terrà un’omelia a Brancaccio. «Grazie alla sua presenza ci sentiamo in unione con le chiese di Italia».
Tante le persone accorse in Cattedrale, dal questore, Renato Cortese, al prefetto, Antonella De Miro, dal sindaco Leoluca Orlando e alle autorità militari, fino ai coniugi Agostino e Biagio Conte, seduti tra la folla. Simbolicamente l’arcivescovo ha poi scelto di donare il testo della sua prima lettera pastorale al cardinale Bassetti «in segno di condivisione», ad alcuni sacerdoti, al sindaco, a un disabile, a un gruppo di laici, religiosi e a dei giovani.
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