Domenica di (stra)ordinaria follia

Ci hanno bombardato di messaggi pubblicitari per le strade, di spot in televisione e di articoli sui giornali. Il mega centro commerciale dell’Etna Valley ha sicuramente fatto sentire la sua imponente presenza ben prima della sua apertura, attraverso cori dalle voci spesso discordanti. C’è chi lo ritiene una grande ricchezza per la Sicilia, sia dal punto di vista dei posti di lavoro realizzati, sia da quello dell’immagine che dona a Catania e agli altri centri vicini. Altri hanno fortemente criticato l’impiego di tonnellate di cemento in una zona già abbastanza satura.
Resta il fatto che lo scorso 23 Novembre, un po’ a sorpresa rispetto ai tempi prefigurati all’inaugurazione dei lavori, Etnapolis ha aperto i battenti.
E noi di Step1, curiosi di vedere cosa era stato realizzato, abbiamo approfittato del primo fine settimana utile per andare a dare un’occhiata.

Pronti ad affrontare una sicura folla di gente, partiamo all’avventura una domenica pomeriggio, subito dopo pranzo, sperando che il catanese medio sprechi più tempo di noi davanti ai banchetti domenicali. Presto dobbiamo ricrederci però. La tangenziale per Paternò è intasata di auto, forse sarebbe stato più opportuno prendere delle strade interne, ma poco male, era preventivato.
Dopo poco si iniziano a sentire delle sirene da lontano. Alle nostre spalle si intravedono le luci di un’ambulanza che tenta di farsi strada fra la folla di auto in coda. Non ci resta che sperare che si tratti di una cosa poco grave.

Arriviamo all’ingresso del centro commerciale dopo oltre un’ora di fila e scopriamo, nostro malgrado, che il parcheggio sotterraneo del centro non è meno convulso di auto della tangenziale, così, mentre tutti imprecano picchiando sui clacson nella speranza di passare oltre, noi ci fermiamo nel primo blocco del parcheggio, aspettando che qualcuno esca lasciandoci il posto auto. Questa volta ci è andata bene, è bastato attendere “solo” 20 minuti.

Noncuranti di quello che ci attendeva all’uscita, iniziamo il nostro tour. Se dall’esterno Etnapolis dà una sensazione di imponenza smisurata, dall’interno non è certamente da meno e bisogna fare attenzione a non perdere i punti di riferimento. Se poi siete in comitiva… meglio darsi appuntamento da qualche parte prima di entrare.
I megastore all’interno si estendono proprio a perdita d’occhio, ma sebbene lo spazio a disposizione sia immenso, la quantità di persone che affolla i corridoi e le casse non è da meno.
Dopo aver girato per un po’, aver sgomitato e, il più delle volte, aver ricevuto le gomitate e pedate altrui decidiamo che può anche bastare. Dopo un attimo di smarrimento tentando di ricordare dove avevamo lasciato l’auto, siamo pronti per ripartire: si entra in auto, si esce a marcia indietro dal “loculo”, ci si mette in carreggiata e si percorrono esattamente 5 metri. Inizia la coda!
Non ci aspettavamo di certo il vuoto assoluto, ma ancora eravamo illusi di poter uscire da quel formicaio in un tempo ragionevole. Le auto in coda avevano stranamente i motori spenti e, dopo aver dato meglio un’occhiata alle rampe d’uscita, le nostre speranze si sono dissolte nel nulla. Se solo ci fosse stato campo avremmo avvertito i nostri cari di non aspettarci alzati. Ma le sorprese non erano ancora finite! Poco più avanti rispetto a  noi un paio di persone escono dalle proprie auto ed inizia un battibecco con l’addetto alla gestione del traffico nel parcheggio. Battibecco che in breve assume i toni forti e che sarebbe scaduto sicuramente in rissa se, ad un certo punto, il dipendente di Etnapolis non si fosse ricordato della famosa regola “il cliente ha sempre ragione (soprattutto quanto ha ragione sul serio)”. Ci rivolgiamo alla signora Letizia che era coinvolta nel battibecco di qualche minuto prima e le chiediamo cosa fosse accaduto ed il perché di tanta veemenza nel protestare. “Siamo in fila in questo posteggio dalle 4 del pomeriggio (erano circa le 7 di sera a quel punto.ndr) – dichiara Letizia – qui non c’è aerazione, i bagni non funzionano e le vie di fuga ancora sono chiuse e con lavori in corso. Io ho i miei bambini in macchina – ci mostra i suoi due pargoletti nel sedile posteriore dell’auto – se si sentono male rimaniamo qui a morire tutti intossicati? Avevano detto che avrebbero aperto il 23 Gennaio – conclude la signora – perché hanno avuto la fretta di aprire due mesi prima se ancora non funziona niente come si deve?”.

Dopo lo sfogo della signora, ci dirigiamo verso l’addetto al traffico del parcheggio che, nel frattempo, ne aveva approfittato per “cambiare un po’ aria” e gli chiediamo il perché di questo blocco del traffico così prolungato.

L’addetto ci risponde che non dipende dalla gente che va via dal centro commerciale, ma che “ci sono 20 chilometri di coda in tangenziale, probabilmente dovuti ad un incidente stradale”. Così siamo costretti ad attendere ancora una buona mezz’ora prima che venga bloccato l’accesso al centro commerciale ed il traffico in uscita svincolato in senso contrario, grazie anche all’aiuto dei carabinieri. Ovviamente la tangenziale verso Catania era quasi completamente bloccata, anche se non si sono visti segni di incidenti stradali da nessuna parte. Ma pazienza, ormai eravamo fuori e sapevamo che, prima o poi, saremmo tornati a casa.

Step1, al fine di fornire una migliore informazione ai lettori, ha contattato la Cgil: il sindacato, nonostante stia seguendo con attenzione le vicende dei lavoratori di Etnapolis, non ha ancora dati da fornirci.
La Confconsumatori invece, non ha risposto al telefono.

Michele Spalletta

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