«Vogliamo realizzare insieme a voi un giardino bio-diverso per riqualificare l’area attorno al tendone del circo sociale creando una zona di aggregazione fruibile dalla popolazione del quartiere e in grado di aprire il quartiere al resto della città». L’annuncio di In Medias Res giunge all’indomani della vittoria del contest video No Planet B: co-finanziata dalla Commissione Europea all’interno del programma DEAR, la sfida ha visto partecipare sei Paesi (Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Romania e Ungheria) per promuovere «strategie vantaggiose e piccole azioni per grandi impatti». Con il finanziamento di 7.500 euro – concesso da Fondazione Punto Sud, Poste Italiane, Europe Aid, Generas Foundation – l’associazione culturale (che ha contribuito con una quota del 10 per cento) nata a luglio del 2015 tra Trento e Palermo è riuscita a inserire un nuovo tassello nella rigenerazione urbana dell’antico quartiere di Palermo tra la Zisa e Piazza Indipendenza.
Dal 6 novembre i soci di In Medias Res hanno diffuso un calendario di attività condivise, con eventi sparsi fino a metà dicembre (le attività poi proseguiranno fino ad aprile). Sono previste diverse azioni in prima persona: la piantumazione di alberi, fiori e aromatiche, la creazione di arredi modulari e decorazioni per il giardino e tanto altro. «Abbiamo accolto la notizia del finanziamento con grande gioia e soddisfazione – dice Ariele Pitruzzella, uno dei soci di In Medias Res – anche perché siamo riusciti a vincere grazie al supporto di tante persone che ci hanno condiviso e hanno così spinto per la nostra vittoria. Un po’ ce l’aspettavamo questo risultato, visto che siamo sempre stati in una buona posizione in questi mesi di concorso. Ma fa comunque piacere».
Gli incontri finora avvenuti sono stati abbastanza partecipati. «L’idea sin dal principio è di una creazione condivisa – dice ancora Ariele -, tutti gli incontri sono aperti sia ai profani che ai più esperti. Questa prima fase forse è meno attraente, perché si tratta più di fatica che altro. Da adesso invece diventerà più bello, perché passiamo alla piantumazione. Abbiamo poi sempre avuto un occhio di riguardo per i bambini: crediamo che le nuove generazioni debbano essere educate alla natura e al verde. In uno degli scorsi appuntamenti ad esempio abbiamo avuto una bella partecipazione dei bambini del quartiere, dove abbiamo piantato un po’ di semi: non era neanche previsto in realtà, ma come fai a dire di no ai bambini?».
Tra i quartieri del capoluogo siciliano Danisinni è probabilmente quello più in fermento. Un risultato straordinario e inaspettato, soprattutto considerando che il quartiere, pur essendo a ridosso dell’itinerario arabo-normanno, resta ancora sconosciuto a tanti palermitani. «Anche io non sapevo quasi niente del quartiere fino all’arrivo del circo – conferma Ariele -, di sicuro Danisinni è un quartiere in grande crescita non soltanto dal punto di vista culturale ma anche attraverso molti servizi autorganizzati. Penso per esempio alla parrocchia che organizza il doposcuola. Ci sono inoltre molte belle realtà e c’è una sinergia invidiabile. Ovviamente come in tutti i quartieri marginali ci vuole un po’ di tempo per conquistare la fiducia dei locali, ma sono sicuro che alla fine del nostro percorso anche noi potremo vantare questo risultato».
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