Disturba le frequenze di Malta, Telejato costretta a chiudere Pino Maniaci: «Siamo pronti a incatenarci nei nostri studi»

Telejato chiude. La storica emittente televisiva partinicese, fondata nel 1989 e rilevata dieci anni dopo da Pino Maniaci, che ne ha fatto un canale di denuncia, in particolar modo contro gli interessi mafiosi presenti sul territorio potrebbe essere rottamata. Cancellata perché con il suo segnale, che solo da poche settimane è visibile da Palermo, disturberebbe le trasmissioni televisive di Malta. «Bisogna procedere con la rottamazione del canale 46 che disturba Malta – dice Pino Maniaci – E per puro caso Telejato occupa il canale 46. Vorrei tanto capire come può un’emittente che trasmette da monte Bonifato, ad Alcamo, in provincia di Trapani, arrivare fino a Malta».

«Tra domani e dopodomani – continua il direttore di Telejato – avremo la certezza sul nostro destino. Al ministero ti dicono: se vuoi rottamare ti diamo i soldi e chiudi, altrimenti ti diamo un canale alternativo. Il problema è che di canali alternativi liberi non ce ne sono, dunque, la scelta di riduce a una soluzione obbligata. Sono quelle famose leggi del ministero delle Telecomunicazioni che continua a prediligere il sistema di duopolio». 

Un destino che sembra segnato per Telejato, che già altre volte ha rischiato la chiusura, salvandosi anche grazie all’affetto e al supporto dei cittadini e dall’emittente promettono battaglia. «Noi non abbiamo nessuna intenzione di chiudere – conclude Maniaci – siamo disposti ad incatenarci dentro i nostri studi per non farci spegnere gli impianti. Andremo a bussare alla porta di chiunque riesca a spiegarci come mai il ministero delle Telecomunicazioni, che è quello preposto a occuparsi della questione delle frequenze, pensi che un’emittente che trasmette da monte Bonifato bassa, con una potenza di 50 watt, possa arrivare a Malta e disturbare le loro frequenze».

Gabriele Ruggieri

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