“L’articolo 1 dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Perché lo Stato non mi aiuta a trovarlo?”
E’ straziante il biglietto scritto da Giuseppe Burgarella, prima di suicidarsi, con il suo riferimento alla Costituzione italiana.
La tragedia ieri, a Guarrato in provincia di Trapani. Operaio edile, 61 anni, era rimasto senza lavoro. Aveva chiesto aiuto anche a Giorgio Napolitano e a Susanna Camusso, leader della Cgil.
Era disperato. Sentiva che gli era stata rubata la dignità. Nel biglietto d’addio, tutti i nomi delle persone che in questi anni si sono suicidate per disperazione da disoccupazione: “Senza lavoro non c’è dignità”. In calce, il suo.
Alla famiglia, le nostre più sentite condoglianze.
Viviamo in uno Stato vergognoso che non garantisce la libertà dal bisogno: libertà che dovrebbe essere garantita ai propri cittadini in ogni Paese civile. Siamo tutti vittime di Governi dalla coscienza sporca, tutti protesi alla difesa dei poteri forti e della finanza speculativa e non certo della povera gente.
Angelo Di Carlo come Jan Palach
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